Tutto Piange è Virginia Tepatti, giovane cantautrice romana classe ’96. Dei giorni passati a guardare è il suo nuovo ep di cinque brani registrati da Marco Giudici e prodotti da Adele Altro. Le sue canzoni vivono nei silenzi, nelle attese, nei momenti di vuoto, grazie a una scrittura delicata e sospesa, che parte da una chitarra per arrivare a toccare le corde più nascoste, entrando nel solco di Phoebe Bridgers e Julien Baker.
Alcuni brani di questo ep erano usciti nei mesi scorsi, come Non è divertente, Garageband e Bagno. Dei giorni passati a guardare sarà presentato in quattro concerti organizzati negli spazi di Ostello Bello a Milano, Genova, Roma e Napoli, da inizio giugno.
Queste le date:
4 giugno – Ostello Bello Milano Duomo
5 giugno – Ostello Bello Genova
10 giugno – Ostello Bello Roma
11 giugno – Ostello Bello Napoli
Tutto Piange traccia per traccia
Questioni di pioggia e di relazioni finite si dipanano in Non è divertente, che parte dall’acustico per decollare verso orizzonti dream pop. L’atteggiamento è meditativo, l’atmosfera molto dolce, la malinconia scende come un velo leggero.
Garageband cambia leggermente il mood: i suoni e i ritmi si irrobustiscono un po’, la voce rimane sottile ma qui è più decisa. C’è una personalità carismatica al fondo della gentilezza generale del brano che colpisce e conquista.
Questioni liquide e suoni vagamente ambient per Bagno, che cresce piano piano: l’assenza asciuga, l’immaginazione aiuta ma non risolve. Le differenze di aspettative generano infelicità, è noto. L’arrangiamento del brano offre respiro e cerca di rasserenare pensieri inquieti e infelicità.
Un po’ più giocosa l’aria di Polo, che parla di viaggi e li circonda con suoni che sanno di zucchero e nostalgia. Ultimo brano dell’ep è Una cosa da raccogliere, che parla per metafora di oggetti gettati a terra e di sofferenze.
C’è qualcosa di infantile nella copertina dell’ep, un’ironia piccola e gentile che risuona con alcune delle canzoni di Tutto Piange. Che cosa guarda Virginia? Non si sa e non importa. L’importante è come guarda, come annota e come scrive nelle sue canzoni come fosse un diario, ispirato e consistente.
Con sonorità che fanno appello al cantautorato internazionale, Tutto Piange fornisce un ritratto/autoritratto intimo ma non eccessivamente egoriferito. E mette lì un ep significativo e sempre gradevole, che si può anche interpretare come una promessa per il futuro.
Genere musicale: dream pop
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