Benché in giro da un po’, è ancora in promozione Siamo stati noi, disco dei No.Ta. La formazione, forte di numerosi spettacoli live, è composta da Gianfranco Mazzi, Pietro Mesturini, AS e Massimo Gaetano.
No.Ta traccia per traccia
L’apertura è affidata al rock roboante di Fotografie, che inquadra il discorso su coordinate non estranee a un rock vicino parente di quello della genìa del Vasco Rossi anni 80-90.
Si procede con Tentazioni, passo moderato e suoni abbastanza robusti, influenzati dal primo grunge ma anche dal rock-blues. Anche più lenta Dimentica, calata in pieno nelle vecchie tradizioni del rock italiano di stampo cantautorale. Impronta “vaschista” anche per Il sole è ancora a metà, lento romantico ma struggente.
Sentire che manca punta su un sound più robusto e vicino all’hard rock. Si picchia abbastanza anche in Siamo stati noi, che però nella seconda parte lascia briglia sciolta alla chitarra che disegna qualche arabesco, accanto a un testo antimilitarista. Apertura Van Halen per La migliore, che poi prosegue sul solco tracciato dalle numerosissime esperienze del rock italiano già transitato per le stesse strade.
Arpeggio morbido di chitarra ne L’amore nascosto, che presto lascia spazio a qualche dose di elettricità. Poi si procede come da copione: per la cronaca, la rima “mai/guai” dovrebbe essere dichiarata illegale, in modo se possibile suffragato da apposita norma costituzionale. Dopo la ballad Jessica, si chiude con il morbido ruggente di Un giorno una donna – ieri lei.
Ci sono qualità nel disco ma si perdono per strada, perché fortemente slavate dalle tendenze derivative, troppo presenti nel disco.