Aim: la parola futuro fa girare la testa

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con gli AIM, portavoce di una generazione, riferimento cult della Brianza rock e freschi di un nuovo album (il quinto!), dal titolo Gravity, un nuovo capitolo riassuntivo di vent’anni di carriera, tra punk, psichedelia e con addittura qualche accenno trap. Ecco cosa ci hanno raccontato!

Descrivete il vostro progetto musicale con il nome di tre alcolici e spiegateci le vostre scelte

Sicuramente il primo è birra. Birra e tanta birra. Siamo nati in Brianza e qui questo liquido dorato è la bevanda nazionale. Siamo stati battezzati nella birra e tante canzoni degli Aim sono nate dal consumo smodato di questa bevanda.

Il secondo è Becherovka, detta anche “La tredicesima fonte”. Questo è un liquore che siamo soliti bere in Repubblica Ceca e solo il ricordo del suo sapore mi ricorda le nostre scorribande musicali all’estero.

Il terzo e ultimo è un cocktail azzurro fosforescente a un certo punto incendiato dal barista, ricetta irripetibile, bevuto al circolo Prip(?) a Cagliari in Sardegna. Lo scelgo perchè rappresenta lo stato di ultra-percezione o incoscienza in cui ci caliamo noi Aim a volte mentre suoniamo. (eheheh)

In definitiva, di cosa parla Gravity?

In definitiva Gravity è un libro aperto a pagina 37 (la mia età) in cui si racconta a che punto siamo –  ho una moglie, tre figli, degli amici, una band, un lavoro e un mutuo da pagare – e di quanto sia sottile il confine tra l’entrare nella giornata belli cazzuti e carichi e invece lasciarsi sommergere dalle circostanze del nostro quotidiano.

Com’è pubblicare un disco in tempo di Coronavirus?

Guarda, per adesso me la godo, nel senso che sono chiuso nel mio studio e sto rispondendo alle vostre domande e a molte altre interviste con tutta la calma del mondo. In secondo luogo il disco uscirà su Spotify eccetera… lunedì 16 marzo e quindi credo che visto che praticamente tutta Italia è costretta a stare a casa, magari le persone avranno anche più tempo da dedicare all’ascolto di Gravity.

Il pacco è il live. Dal vivo sono quasi 3 anni che non suono e sono sul punto di impazzire. Avevamo previsto la presentazione del disco per il 30 aprile al Tambourine di Seregno ma penso proprio che rimanderemo a tempi migliori. Comunque vi terremo aggiornati!

Cosa c’è nel futuro degli AIM?

Sentire solo la parola futuro mi fa girare la testa. Non è un caso che se avessi pensato al futuro qualche anno fa, Gravity non sarebbe mai nato; è stato invece un disco venuto fuori giorno dopo giorno, istante dopo istante.

Un mio caro amico qualche tempo fa mi ha ricordato di quanto sia importante imparare a vivere l’istante. E questo è quello che voglio fare, altrimenti per me il pensiero del futuro spesso è paranoia, cioè “si poteva fare questa cosa meglio”, “si poteva fare prima”, “come faremo”, “come non faremo”. La sfida vera è imparare a vivere il presente come un vero presente, cioè un dono, un regalo da coccolare, da valorizzare e di cui essere grato. E spesso io non ho questa coscienza.

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