Esce su tutte le piattaforme digitali “Cerebral Surge OST“, il nuovo album del compositore e pianista Alberto Mancini (Deaf Kaki Chumpy, Motel Kaiju), colonna sonora del videogioco omonimo: un frenetico sparatutto ambientato in una città 3D in uno scenario post apocalittico.
Il videogioco racconta anche la storia di una setta che ha conquistato il mondo, da qui Alberto Mancini ha pensato di creare una colonna sonora partendo da alcuni cardini della musica sacra, ma anche ispirandosi a videogiochi ad alta tensione come Ultrakill o Doom. Il risultato è una colonna sonora intensa che mescola chitarre dall’influenza heavy metal, organi, cori, batterie e glitch elettrici.
Alberto Mancini traccia per traccia
Ingresso particolarmente solenne e piuttosto inquietante, quello che riserva Waiting for the Worst: si attende il peggio tra campane che suonano, voci che sussurrano e suoni che serpeggiano, tutti concentrati con l’intento di inquietare. Obiettivo evidentemente raggiunto.
Si esce dai sotterranei, ma senza per questo trovare moltissimo sollievo, grazie ad Acknowledgement, una consapevolezza fatta di organo e di chitarra elettrica, in un crescendo decisamente drammatico e anche struggente.
Molto battente e ritmata, ecco Cerebral Fight, brano più lungo e articolato, ma anche adatto alla battaglia: le influenze metal e gothic offrono spunti per un discorso sonoro che si allunga e si allarga, lasciando spazio a sensazioni noise, industrial, glitch e di altre provenienze ancora.
Non ci capita spessissimo di recensire colonne sonore, men che meno di videogames: ma questa di Alberto Mancini ha una sua logica e una sua integrità che meritava un certo approfondimento. Nei suoi brani ci si può immedesimare come faranno i giocatori, ma ci si può anche lasciare andare a certo tipo di immaginazioni concrete, senza che per questo una setta conquisti il nostro mondo.
Genere musicale: soundtrack
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