Alea and the Sit, “Generation”: la recensione

alea

Generation è il secondo disco della cantautrice brindisina Alea scritto in collaborazione con il trio lucano The Sit. Dieci brani che segnano l’evoluzione personale di Alea, in cui le sue origini soul e r’n’b si intrecciano a sonorità moderne. Un mix di suoni, lingue e culture che raccontano di un viaggio individuale, ma allo stesso tempo anche del viaggio collettivo di un’intera generazione.

Alea and the Sit traccia per traccia

Il primo brano del disco è Dadaism, in cui più che il dadaismo emerge un’ispirazione soul che talvolta sconfina nel jazz, acido o no. La voce di Alea prevale come impressione, ma la struttura sonora su cui poggia è molto solida. Nel finale intervento rappato che si inserisce in modo fluido.

Movimenti sinuosi quelli di Whisper, parte in inglese e parte in italiano, con trame molto fitte e passaggi più vellutati, ma sempre una certa originalità per quanto riguarda i ritmi.

Molto alti e più omogenei i ritmi di The Wait, in cui è il funk a prevalere, pur con qualche deviazione sul percorso.

Blue abbassa le luci e opta per un’atmosfera pervasa di malinconie profonde, accompagnate dal pianoforte e con un sapore di canto antico.

Ci si rianima con una più appuntita Generation Y, resa anche più viva dai movimenti del basso, e poi dalle interazioni fra piano e drumming.

Si va sul francese con una frizzante Joie, piuttosto scoppiettante. Si torna nei ranghi con Horizon, sempre ibrida nei ritmi, nelle parole e nelle luci che si spengono e si riaccendono.

Molto muscolare e quasi jungle l’atmosfera che si respira all’interno di Don’t Walk on Me. Molto tranquillo invece il preludio di Pick Me Up, per lo più giocato sul pianoforte.

Preludio che lascia spazio a Pick Me Up From The Chasm, molto più ricca di velocità e anche di un certo pathos, con le componenti sonore che si ricompongono in modo organico nella seconda parte del brano. Il disco si chiude poi con la versione radio edit di Dadaism come bonus track.

Disco molto interessante e incontro di alto livello quello fra Alea e The Sit: le vibrazioni che accompagnano ogni brano risultano in un album ricco di stile e pieno di senso.

Genere: soul, jazz

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