Amsterdam Parkers: Il minimo comun denominatore è stato sempre il punk rock

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Gli Amsterdam Parkers sono una band italiana che mescola influenze punk, rock e melodie contemporanee in un sound originale e riconoscibile. Dopo anni di sperimentazioni e concerti dal vivo, hanno recentemente pubblicato il singolo Solo me, un brano dal titolo intimo che riflette esperienze personali e collettive del gruppo.

La canzone rappresenta un’evoluzione della loro identità musicale, mantenendo l’energia dei primi lavori ma introducendo nuove sfumature melodiche. Con questo nuovo singolo, la band conferma la propria capacità di trasmettere autenticità e emozione, sia in studio che sul palco.

Solo me ha un titolo molto intimo. Quanto della vostra esperienza personale si riflette nel brano e quanto invece nasce da un’idea collettiva del gruppo?

50 e 50. Ognuno di noi ha un’idea personale del brano. Credo che rappresenti pezzi di vita di ognuno di noi. Per quanto riguarda l’idea di gruppo, c’è da premettere che veniamo da generi e modi di suonare diversi che però, in sala prove, si uniscono come in un piatto di pasta con tanti ingredienti: ognuno porta qualcosa di suo. Quindi di conseguenza, come disse un sommo poeta: di solito faccio un mix.

Nella produzione di Solo me, ci sono stati momenti particolarmente sfidanti o sorprendenti che hanno cambiato la direzione della canzone?

È nato a metà del disco, da un riff di Gian Luca durante il periodo del Covid. Da lì abbiamo costruito il resto in modo molto spontaneo, senza stravolgerlo. È rimasto fedele all’idea iniziale, uno di quei pezzi che sentivamo giusti fin dal primo momento.

Il vostro sound è sempre stato caratterizzato da un mix di generi e influenze. In che modo questo singolo rappresenta un’evoluzione della vostra identità musicale?

Il minimo comun denominatore durante la scrittura di tutti i pezzi prima di Solo Me è stato sempre il punk rock, la voglia di tirar fuori grinta, energia, anche durante il live. Quando Gian Luca è entrato nel progetto ha introdotto nuove idee portando una ventata più melodica rispetto a quello che già facevamo.

Quando ascoltiamo Solo me, si percepisce una forte emotività. Come lavorate insieme come band per trasmettere sincerità e autenticità attraverso la musica?

La chiave è il comunicare tra di noi. Spesso non serve nemmeno parlare: capiamo al volo se qualcosa non convince: uno stacco, una nota, una parola. In quei casi o si cambia o si spiega meglio. Cerchiamo un punto di incontro.

Avete già in mente come porterete questo brano dal vivo e quali emozioni volete suscitare nel pubblico durante i vostri concerti?

Per noi è una festa, uno dei pezzi che ci diverte di più suonare. Sul palco vogliamo portare quell’energia lì, fatta di leggerezza, libertà e voglia di stare insieme. Poi ci sono anche aneddoti e piccole leggende che rendono il tutto ancora più nostro.

In un periodo in cui fare musica sembra sempre più complicato e con meno spazi per emergere, cosa vi ha spinto a pubblicare Solo me proprio adesso?

Non ci interessa dei momenti o degli spazi che mancano. Lo abbiamo fatto uscire perché ci piace, perché ci rappresenta e perché avevamo bisogno di farlo sentire. Tutto qui.

Pagina Instagram Amsterdam Parkers

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