Baseball Gregg, “Windows of my house”: recensione e streaming

E’ in uscita per Z Tapes e La Barberia Records Windows of my house, il terzo ep tratto da Pastimes, il nuovo album dei Baseball Gregg composto per la prima volta con la band al completo e in uscita venerdì 23 settembre. Dall’arrivo di Sam in Italia a fine 2021, infatti, la formazione italo-californiana ha realizzato venti brani che verranno distribuiti nel corso di tre mesi in altrettante release discografiche per poi confluire in un full length.
Se Parrots and the Park, il primo ep della serie, uscito a giugno, offriva uno sguardo inedito su un’atmosfera tranquilla e silvestre, e il successivo A Life Designed for Fun riportava le sonorità del duo nei territori a loro più cari, il terzo e ultimo capitolo della trilogia rischia territori inesplorati per i Gregg, che si concedono a seduzioni soviet-wave, twee-punk e in generale a bpm elevati per il pogo. La colonna sonora di un viaggio estivo verso terre inesplorate.
Windows of My House è – come per I due titoli precedenti – un verso di un brano contenuto nell’ep: nello specifico si tratta di Holobiont, un brano scritto a quattro mani da Sam Regan e Luca Lovisetto che indugia ancora una volta sul rapporto tra noi e gli altri, il significa di unità e corporalità, e l’unione tra noi e gli organismi che ci compongono.
Baseball Gregg traccia per traccia
Si parte piuttosto adrenalinici, anche se con un cantato corale e sottovoce: OnlyFans fa ovviamente pensare alla ben nota piattaforma devota soprattutto al porno, ma qui si va di corsa ad affrontare un mondo molto pop e dalle evidenti influenze contemporanee e internazionali.
Tutt’altri riferimenti quelli di Sylvia Beach, libraia, editrice e sostenitrice di Joyce e Hemingway, celebrata per mezzo di una canzone dalla tessitura fitta e dagli echi vagamente new wave.
Quasi ridanciana e sicuramente pervasa da un’aura positiva e anche vagamente vintage Holobiont, altro pezzo particolarmente rapido.
La chiusura è più morbida ma sempre su ritmi alti: I don’t wanna wait and see fa pensare un po’ a Belle and Sebastian, anche per un approccio molto contenuto e sommesso, ma su dinamiche rapide.
Ottimo anche questo episodio dell’album “a puntate” dei Baseball Gregg. Anzi qui la band sembra anche più a fuoco rispetto agli episodi precedenti, giocando con ritmi e toni in maniera anche più consapevole.