Bluedaze: lo psych pop e la panificazione
Oggi abbiamo incontrato i Bluedaze, band di Varese che ha esordito di recente pubblicato il suo primo singolo dal titolo Hodad, tra psichedelia e surfisti californiani. I Bluedaze ci raccontano così l’estate in quarantena, non quella drammatica dei media, ma quella più timida e rilassata di una generazione cresciuta in provicina. Il brano anticipa un disco per la produzione di Martino Cuman dei Non Voglio Che Clara.
Ciao ragazzi, presentate il vostro progetto a chi ancora non vi conosce e che legge per la prima volta di voi tramite quest’intervista?
Ciao e prima di tutto grazie! I Bluedaze sono una band dream/psych pop nata nel 2017 in provincia di Varese – a due passi dal Lago Maggiore – da un’idea di Elisa (voce e chitarra), Nicolò (batteria), Manuel (chitarra) e Francesco (basso e synth). Tra il 2018 e il 2019 abbiamo registrato il nostro album d’esordio “Skysurfers” prodotto da Martino Cuman (Non Voglio che Clara), e da poco abbiamo rilasciato il nostro primo singolo “Hodad” distribuito da RC Waces/Artist First.
E ora, presentate il vostro progetto con 3 alcolici, e spiegateci le vostre scelte!
a) Gin: all’apparenza limpido e innocuo, può farti viaggiare verso mete lontane anche solo con il suo profumo, a tratti può risultare addirittura inebriante. Abbinato a una tonica diventa un ever-green delle serate da club, ma conserva comunque la sua classe e raffinatezza (basti pensare alle belle bottiglie in cui è conservato come quelle del Bombay Shappire).
b) Birra: fresca e chiara. Il drink dei festival musicali per eccellenza. L’alcolico che ti aspetteresti di bere mentre ti rilassi e lasci intorpidire dal sole durante un tramonto in spiaggia – sull’oceano a Venice Beach, oppure sul lungo lago di Ispra -.
c) Grappa: cantiamo in inglese e i nostri riferimenti musicali sono per lo più esteri, ma siamo italiani e non poteva mancare il distillato nazionale. Vede le sue eccellenze a Bassano del Grappa(Vicenza), a due passi da dove è stato mixato il nostro album. Semplice e trasparente, ti scalda e avvolge come nient’altro.
Come state passando le giornate nella vostra quarantena?
Siamo ormai distanti da più di un mese e la quarantena inizia a starci un po’ stretta, ma di certo non ci annoiamo. Come tutti i musicisti stiamo soffrendo parecchio l’impossibilità di pianificare i nostri prossimi passi, di vederci, fare le prove e suonare insieme, ma tutti, a casa propria, abbiamo la possibilità di dedicarci alla musica, contattare gli altri per confrontarci su nuove idee e lavorare al progetto Bluedaze. Alcuni di noi poi sprofondano in lunghe sessioni di giochi on-line, Netflix o panificazione compulsiva (anche se questa accadeva già in tempi non sospetti a dirla tutta).
E adesso, quanto dobbiamo aspettare per una prossima uscita?
Il nostro primo album “Skysurfers” vedrà la luce dopo l’estate, con la speranza di poter tornare a suonare dal vivo per promuoverlo e raccogliere un po’ di feedback dal pubblico.