Arriva da un percorso lungo e a volte tortuoso la svolta sonora e concettuale di Edoardo Becattini, in arte Beca, giovane cantautore toscano con attitudini pop ma anche esplorative. Cosa sono ora è il suo nuovo brano, meritevole anche di un video suggestivo ed evocativo. E’ il protagonista della nostra intervista.

Cosa sono ora inaugura una serie di singoli e una nuova fase della tua carriera. Ci puoi spiegare come sei arrivato a iniziare questo nuovo percorso?

Dopo Conchiglie sentivo il bisogno di esplorare un suono diverso, più elettronico, più vicino anche a quello che mi piace suonare dal vivo. È stato un passaggio naturale, perché già dentro di me c’era questa voglia di evoluzione. Ho iniziato a sperimentare di più con i synth, con il ritmo, con la produzione in generale, e mi sono reso conto che era il momento giusto per questa trasformazione.

Raccontaci come nasce Cosa sono ora

La canzone è nata da un’idea testuale, da questa immagine di qualcuno che improvvisamente perde il proprio ruolo in una relazione e si ritrova sospeso. Poi è arrivata la musica: volevo che avesse una tensione costante, un’energia quasi ipnotica, che spingesse avanti anche nei momenti più malinconici. Il risultato è stato un pezzo che unisce l’elettronica a una scrittura cantautorale molto diretta.

Il video è particolarmente suggestivo: ce ne vuoi parlare?

Abbiamo lavorato per creare qualcosa che fosse visivamente forte, ma che lasciasse anche spazio all’interpretazione. Ringrazio Daniele Pozzi, che ha curato la realizzazione, la scrittura e la fotografia del video, e Serotonic Studio, che ha dato un contributo fondamentale con gli effetti generati dall’IA. L’idea era quella di rappresentare il senso di smarrimento del brano attraverso immagini che evocano cambiamento e ricerca di identità, mescolando luci, movimenti e atmosfere notturne.

Quanto sei cambiato da Conchiglie a oggi?

Tantissimo. Conchiglie era un disco più intimo, legato a sonorità acustiche e folk, mentre oggi mi sento più libero di sperimentare con l’elettronica, con il ritmo, con strutture meno tradizionali. Ma soprattutto è cambiato il mio approccio: ora penso molto di più a come una canzone può funzionare dal vivo, a come può essere vissuta anche in un contesto più ampio.

C’è un artista con cui vorresti collaborare?

In questo momento sto ancora definendo il mio sound, che è in continua evoluzione, quindi non è semplice pensare a collaborazioni specifiche. Tuttavia, se dovessi sognare in grande, RÜFÜS DU SOL, Monolink o WhoMadeWho sarebbero artisti con cui mi piacerebbe davvero lavorare. Sono nomi che al momento sono lontani, ma mi ispira molto l’idea di potermi confrontare con loro un giorno.

Raccontaci quali saranno i tuoi prossimi passi in campo musicale

Dopo Cosa sono ora ci saranno altri singoli che continueranno questo viaggio nel mio nuovo sound. Sto lavorando su nuove tracce che porteranno ancora più in là la mia ricerca musicale, e sto preparando un live set che possa unire la dimensione elettronica a quella più suonata. Voglio portare questa nuova fase anche sul palco, in una forma che sia coinvolgente e immersiva.

Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto sulla musica?

“Non pensare mai alla musica come qualcosa di finito”. Credo che sia il consiglio più importante, perché significa che non bisogna avere paura di cambiare, di evolversi, di cercare sempre qualcosa di nuovo. La musica è un percorso, non un punto di arrivo.

Pagina Instagram Beca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi