Before Bacon Burns: difetti e alternative croccanti

Del Signor Uffa

Loro sono i Before Bacon Burns, e hanno di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Ipnosi Regressiva, in attesa di un nuovo album in uscita quest’autunno. Piaceranno ai fan di Zen Circus, Ministri, Giorgieness, e non vi lasciaranno andare sin dal primo ascolto. Abbiamo parlato con loro di veganesimo, alcolici e del nuovo album in uscita.

Da dove arriva il nome Before Bacon Burns? E i vegani?

La scelta del nome è abbastanza casuale: avevamo chiesto a un sito per creare nomi di band di aiutarci a trovare qualcosa con bacon e dinosauri (chissà perchè) e alla fine abbiamo scartato i dinosauri per giocare ad allitterare la nostra consonante bilabiale preferita, la B. I vegani possono provare a proporci un’alternativa altrettanto gustosa e croccante, siamo aperti a tutto!

Descrivete il vostro progetto a chi ancora non vi conosce con il nome di tre alcolici e ci spiegate le vostre scelte? Chi di voi è l’ubriacone del gruppo?

Sicuramente, visto che l’album si intitola “Difetti”, il primo alcolico da tirare in ballo è lo Sbagliato, nato casualmente per un errore che ha reso il Negroni ancora più interessante. Poi potremmo citare un buon amaro alle erbe, che come i nostri brani coccola il palato ma lascia un retrogusto acre: l’amato amaro del Capo.

L’ultimo alcolico potrebbe essere una grappa barrique, molto apprezzata dai ragazzi del gruppo come classicone pre concerto, intensa e scalda budella come la passione che buttiamo dentro a tutto quello che facciamo. Per quanto riguarda l’ubriacone del gruppo: più passa il tempo, meno gestibile è l’hangover. Bacco ci ha vinto, ma se dovessimo dare un premio alla carriera se lo aggiudicherebbe il buon Andrea, vero uomo d’acciaio.

In che modo Ipnosi Regressiva rappresenta un cambio di percorso?

Ipnosi regressiva è il pezzo dell’album che più abbiamo scritto, riscritto e riarrangiato anche grazie all’aiuto del nostro produttore, Andrea Ravasio di Neve Records (bravissimo, professionalissimo, simpaticissimo e bellissimo). Con lui abbiamo lavorato per rendere più diretto e accattivante il nostro sound. Non avevamo mai inciso un brano (o almeno una parte [spoiler!]) solo con la chitarra acustica, e questa novità ci piace molto.

E in che modo avete deciso che è il giusto primo assaggio per un nuovo album?

È stata la canzone più sofferta, quella che doveva essere la più semplice e si è invece rivelata quella più complicata da costruire e sistemare. Il risultato è un brano pensato ma molto immediato, con la giusta sensazione d’urgenza di ascolto che vogliamo trasmettere. Pensiamo possa incuriosire chi ancora non ci conosce e spingerlo a scorrere la nostra playlist di Spotify per ascoltare il resto.

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