Anche questa volta ti veniamo incontro con cinque consigli su ep e album che potresti esserti perso e che invece meritano un ascolto. Ecco le attesissime, sensazionali, imprescindibili recensioni in breve di TRAKS.
The Bonebreakers, “The Bonebreakers”
Uscito qualche mese fa, potrebbe essere degno di riscoperta The Bonebreakers, ep da sei tracce (con due cover di Springsteen e Chuck Berry) che la band omonima ha pubblicato. Blues, R&R delle origini, sporco per terra, chitarre ruggenti eccetera: tutto come qualche decennio fa, in America. Pezzi come Baby Lou includono anche i fiati. Ci si spinge anche un po’ più in là con Alcooholic Boogie, con un’atmosfera tipo barcone con ruota sul Mississippi a fine Ottocento. Non manca l’ironia, forse non guasterebbe un pizzico di aggressività in più nei pezzi più blues. Se non ti piacciono i dischi che sanno di nostalgia, stai alla larga. In tutti gli altri casi, buon divertimento.
I Bifolchi, “Mi fai schifo ma ti amo”
Paradosso e ironia caratterizzano il nuovo disco dei Bifolchi, arrivato a un solo anno di distanza da Diario di un vecchio porco. Questo Mi fai schifo ma ti amo, a dispetto della pretesa di strappare un sorriso, è una produzione seria, ricca di ospiti e con testi ragionati. Su una base folk, compatibile però con una grande serie di variazioni che vanno dal rock alla patchanka, la band si occupa spesso di relazioni interpersonali. Ma a volte si occupano di spaccati sociali, con pezzi come La fan degli Afterhours. Il disco è ben suonato e originale, con i testi prende posizioni anche forti, e si dimostra capace anche di sottolineare le sfumature, in occasioni come Ora Omai Più.
Fabrizio Tavernelli, “Fantacoscienza”
Ci si inoltra su panorami di fantascienza (ma non solo) con il cantautore Fabrizio Tavernelli, che pubblica Fantacoscienza. A dispetto dei testi che volano spesso lontano con la fantasia, il sound è un rock piuttosto concreto. Si raggiungono anche vette piuttosto forti, sia come suoni sia come testi, con pezzi come Fauni o Distorta Gestalt. L’album accoglie al proprio interno influenze di provenienza diversa, anche letteraria, mettendo in mostra notevole cultura e aspirazioni tra lo sperimentale e l’avant-gard. I panorami sonori possono variare notevolmente da canzone a canzone, offrendo nel complesso un caleidoscopio molto colorato di sensazioni.
My Problem Child – Giacomo Salis/Paolo Sanna “Percussion duo Split Tape”
Percorrendo le vie della sperimentazione si può approdare ai cieli solcati da Giacomo Salis/My Problem Child, sia da solo sia in compagnia di Paolo Sanna. I due pubblicano uno split album in cui Salis si concentra prima su uno sforzo solista, poi su un percussion duo con Sanna. Il sound oscilla tra dark ambient, noise, sperimentazione elettro-acustica. La prima parte si suddivide in tre tracce, ognuna con caratteristiche differenti ma accomunate da un cammino al limitare tra noise e ambient. Particolarmente estesa la traccia Interni di donna, allusiva e sotterranea, con voce femminile a completare il percorso. Il “lato B” è occupato dagli esperimenti in tema di percussioni del duo Salis/Sanna. Qui la linea tenuta è più vicina al noise e all’industrial, con una ritmica non ortodossa al centro della scena.
Element of Chaos, “A New Dawn”
Si chiama A New Dawn il secondo e nuovo album degli Element of Chaos. Nata nel 2007, la band mescola elementi metal, prog, sperimentali in un turbine particolarmente energico, ma con elementi melodici qui e là. Il disco, prodotto da Giamarco Bellumori per Agoge Records, comprende dieci tracce, più un remix dell’ottava traccia Epiphany e una riproposizione live, ma in studio, del singolo tratto dal disco d’esordio Utopia, cioè The Butterfly Effect. Il disco presenta spigoli molto appuntiti, qualche ausilio elettronico usato con giudizio e un fluire di metallo rovente ma articolato secondo strutture interessanti.