Uscirà ufficialmente domani 15 febbraio Post Utopia Soundscapes, il secondo lavoro del trio electro rock veneto Bright Lights Apart. Nuova line up e sonorità in continua evoluzione per la band, che ha anticipato il disco con il singolo Bad Morning, già disponibile sotto forma di videoclip su You Tube.

Elettronica dall’attitudine punk che può riportare alla mente i Prodigy di “Invaders Must Die”, i nostrani Bloody Beetroots e i Nine Inch Nails più aggressivi. Lo stesso leader Miles-t racconta l’evoluzione artistica della band con le seguenti parole:

“Dovevamo cominciare a lavorare e scrivere musica come dei producer, ormai avevamo l’esperienza per fare quel passo e lo abbiamo fatto. Abbiamo potuto scrivere la nuova musica nella totale libertà artistica, abbiamo abbracciato definitivamente l’elettronica ed abbiamo quindi scritto il nuovo disco.

Nel frattempo abbiamo coinvolto nella produzione anche il nostro amico Dave. Siamo tutti fan di band come i Prodigy, che pur suonando elettronica, dal vivo hanno un approccio da band utilizzando batteria vera e chitarra, e pure noi volevamo esprimere quall’attitudine, da qui la scelta di lavorare con un chitarrista di ruolo.

Credo che il disco faccia trasparire bene le anime all’interno della band, è un disco incentrato sull’elettronica ma conserva una dose di sporcizia e attitudine derivante dal punk rock e questo bilanciamento di suoni ci fa sentire artisticamente a casa”.

Bright Lights Apart traccia per traccia

L’apertura del disco è già uno strappo violento: Post Utopia Party è immersa in violente atmosfere Nineties, con influeze prodigyose piuttosto trasparenti.

Bad Morning invece ha un cantato sostanzialmente emo/nu metal, accoppiato con sonorità techno che riempiono le casse.

Si va sul fantascientifico con The Effects, ritmi leggermente più controllati ma synth che scappano un po’ da tutte le parti.

Con Metropolitan Poem siamo di fronte a un pezzo muscolare, con drumming molto sonoro ma anche capace di qualche sfumatura e di influenze new wave.

La muscolarità, peraltro, non si perde ma si accentua su Uncomfortable Intents, un rock electro con qualche scintillio anni Ottanta e una struttura fluida.

C’è il pianoforte, sia in versione dolce sia più tonante, ad aprire con le proprie note Worn Out, che però presto aggiunge forza elettrica al discorso.

Si chiude con una vividissima Anthem for Urban Hooligans, inno al ribellismo, corroborato da dosi molto generose di elettricità.

Un disco molto vibrante e potente, il nuovo dei Bright Lights Apart, animato da forze significative e senza paura di alzare la voce, oltre che senza pause. Un pugno nello stomaco, un salto dalla sedia ma anche un balzo in avanti per la band.

Genere: electro

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