La verde Villa Serra ha fatto da cornice alla prima edizione di Transatlantica Festival: una tre giorni dedicata alla musica, ma non solo. Nata dalle suggestioni delle “grandi migrazioni” di cui Genova è stata protagonista grazie al suo porto, Transatlantica cerca di creare un ambiente libero da barriere culturali, confini e limitazioni, mettendo insieme proposte artistiche in grado di catturare l’attenzione di un pubblico decisamente eterogeneo.
Protagonisti della prima sera sono i Calibro 35, che portano in scena il loro ultimo progetto dedicato al maestro Ennio Morricone, e Murubutu, il professore del rap che riesce a rendere speciale anche quello che sui libri di scuola ci ha fatto perdere intere nottate prima delle interrogazioni.
Il rischio pioggia non ha fermato il pubblico, che aveva anche la possibilità di fermarsi a dormire nel Parco nell’area destinata al glamping, e ha accolto con calore entrambe le proposte della serata.
I primi a salire sul palco, dopo il set di Dj Falafel che ha accompagnato aperitivi e cena nell’area food, sono i Calibro 35. La loro ambiziosa proposta dedicata a Morricone e alla sua opera è frutto di anni di ricerche, di studio, di voglia di dedicarsi completamente alla musica anima e corpo. Il loro ultimo album si intitola Scacco al Maestro e contiene dieci brani iconici della filmografia e della produzione di Morricone, che vanno a focalizzare l’attenzione sia sul compositore sia sull’anima dell’essere umano che lo contiene al suo interno.
Il primo singolo estratto, La classe operaia va in paradiso, è stato suonato in anteprima al concerto del 1° maggio a Taranto, in una sorta di doveroso tributo. Sul palco, insieme a Martellotta, Gabrielli, Rondanini, Cavina e Colliva ci sono Sebastiano de Gennaro, Paolo Ranieri e una eccezionale Valeria Sturba che canta Se telefonando, resa celebre da Mina (la cui musica è proprio del Maestro Morricone). Voce angelica, suona il violino e il theremin con una classe invidiabile: una quota rosa che merita tutta l’attenzione del caso.
Lo show è quasi tutto strumentale, intervallato dai dialoghi dei film da cui i pezzi sono tratti: da Il buono, il brutto e il cattivo a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, la band si dimostra affiatata e ispirata, impegnata a condurre il pubblico in un viaggio, l’ennesimo, in cui sembra di poter visualizzare le note su cui ci muoviamo.
Un cambio palco rapido ed ecco che si muta completamente atmosfera: il professor Murubutu, al secolo Alessio Mariani, riesce finalmente a esibirsi a Genova dopo qualche disavventura della passata stagione. Il suo rap “studiato” raggiunge e colpisce al cuore i fan: tanti tra le prime file ascoltano e cantano rapiti i brani che l’artista emiliano propone in sequenza. Il suo stile, unico in Italia, riunisce un rap vecchia scuola alla filosofia, la storia e la mitologia, creando anch’esso un immaginario in grado di rapire e di portare altrove.
I brani proposti raccontano una storia anche solo leggendo i titoli: Nuvole, Scirocco, Tenebra è la notte, Ode alla pioggia e Temporale sono solo alcuni dei successi che Murubutu ha proposto, cantati sul palco insieme alla straordinaria voce di Diana Ghebrelul. Sul palco ci sono anche Giulio Vetrone, Gabriele Polimeni, Stefano Castagnetti e Antonio del Gaudio.
Ogni brano viene introdotto da una piccola prefazione, per contestualizzare il percorso che ha condotto fino alla nascita del brano, la sensazione o il personaggio storico che l’ha reso possibile, il messaggio che vuole mandare. Immancabile anche Le notti bianche, uno dei singoli più apprezzati, per poi arrivare al gran finale con Black rain e Levante a dare a tutti la buonanotte. Per chi ha ancora energia c’è il Dj set che prosegue e la birra e i cocktail che continuano a scorrere: nonostante le tante proposte di questa calda estate, di Transatlantica, a Genova, c’era bisogno.
Il nuovo festival genovese è poi proseguito nelle serate del 30 e del 31 luglio, con protagonisti Nu Genea, Los Bitchos, Mad Professor e Dj Ralf.
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