Esce in distribuzione Stage One l’album di debutto di Casx dal titolo Nessuno vuole essere mio amico. Tra influenze dark e alternative, omaggiate anche nella traccia che porta, ovviamente non a caso, il titolo Verdena, Casx emerge dalla scena underground con un’a vera e propria ‘autobiografia musicale dove convivono infinite citazioni cinematografiche, ricordi e qualche rivincita.
Casx traccia per traccia
Si parte da melodie semplici, quelle di Trasparente, cantata con quel broncio un po’ alla Ariete, ma con sonorità elettroniche un po’ più stratificate e alternate al pianoforte.
Molto più consistente la struttura sonora di Seminterrati, che ha idee emo e fa contrastare una certa aggressività con una malinconia di fondo molto spessa.
Con la partecipazione di Forse Danzica, ecco poi Posso Tenerti con Me, piuttosto impetuosa e molto viva. Ecco poi Verdena, che di verdenesco ha poco, sia nei suoni sia nei testi: invece la band dei Ferrari è evocata in un brano dalle vaghe ascendenze shoegaze, cantata sempre in modo un po’ imbronciato.
Un’ondata malinconica avvolge Topi, molto fitta e oscura, per un brano particolarmente morbido. Non si cambia tantissimo aria con l’apertura di Lost in Translation, capace però di aprirsi a ventaglio poco dopo, con forti influenze internazionali, visive e sonore.
Movimenti frenetici e chitarra acustica si fanno largo in Fammi male, orientata poi da un ritmo soggetto a cambiamenti. La chiusura è con Melatonina, ultimo pezzo soft, che propone interrogativi legati all’età.
La casa diroccata alle spalle di Casx nella copertina conferisce idee decisamente gotiche, tipo Il crollo della casa Usher. Non crolla niente però nel disco, che anzi si regge in piedi bene e propone idee e commistioni originali: un cantato sostanzialmente indie e un po’ adolescenziale si coniuga con influssi musicali internazionali consolidati. Il risultato è molto interessante e meritevole di attenzione.