Find A Beautiful Place And Get Lost è il primo disco dei Cold Visions, band nata nel 2017. L’album presenta un mix di sonorità e atmosfere apparentemente lontane all’interno dei dodici brani che lo compongono: è l’incontro tra il punk e le atmosfere eteree e sognanti dello shoegaze.

Siete fra le poche band che hanno una data di nascita precisa. Volete raccontare la vostra storia?

Suoniamo assieme da quasi 10 anni perché facevamo parte di una cover band Pop Punk con un nostro caro amico, gli UpSet, dove abbiamo cominciato a scrivere i primi brani originali. Per motivi di studio nell’autunno 2014 abbiano smesso di suonare, senza mettere ufficialmente “fine” al progetto.

Nonostante questo, noi due abbiamo continuato a suonare insieme fino al 1° marzo 2017, giorno in cui sono nati ufficialmente i Cold Visions; anche se ci son state altre sessioni prima, quella data per noi è simbolica in quanto abbiamo scritto il nostro primo brano come nuova “entità”

Dal punto di vista delle sonorità avete preso due estremi come punk e shoegaze (ma anche vari gradi di alternative rock in mezzo) e ci avete fatto un disco: come sono andate le lavorazioni dell’album?

Il nostro album Find A Beautiful Place And Get Lost è stato registrato in uno studio casalingo, per la maggior parte. Mixing & Mastering sono stati fatti dal nostro caro amico Stefano Vianello (in arte Orange Brothers), senza il quale il sound finale non sarebbe stato lo stesso. Del resto la registrazione degli strumenti, delle voci e la programmazione della batteria sono state fatte interamente da noi. L’album è stato realizzato in cinque mesi totali e siamo soddisfatti del prodotto finale.

So che avete già in repertorio un centinaio di brani. Da dove nasce tutta questa produttività?

Tra di noi c’è sempre stata una chimica a livello musicale fin dagli albori con la nostra prima band, dopo otto anni che scriviamo canzoni nostre, ci viene sorprendentemente facile comporre. A volte, ci stupiamo di noi stessi della velocità con cui nascono certi brani. Per quanto riguarda i testi, molti erano già stati scritti negli anni precedenti dal 2013 fino alla nascita del gruppo. L’ispirazione viene un po’ da tutte le parti: da avvenimenti che ci segnano a quelli di vita quotidiana, dall’arte, dalla spiritualità e della natura.

Come sono i Cold Visions dal vivo?

I Cold Visions dal vivo per ora non li conosciamo nemmeno noi, visto che abbiamo un batterista turnista dall’estate 2019. Inoltre, le prove sono state interrotte per tre mesi a causa dell’alluvione che ha colpito Venezia e dintorni. Comunque il disco è pronto per essere suonato dal vivo, speriamo al più presto.

So che state lavorando a un nuovo mini album: qualche anticipazione?

Il nostro prossimo mini album sarà composto da sette canzoni, tutte con un vibe acustico/atmosferico, orientato maggiormente verso il Dream Pop; abbiamo in programmazione anche un singolo estratto da quest’ultimo. Stiamo ancora lavorando su titolo e copertina di entrambi, però le registrazioni sono a buon punto.

Cold Visions traccia per traccia

Si parte da Hammock, che armeggia con una certa pericolosità su temi rock alternative, prima di esplodere con una certa forza.

Poi si va sul muscolare e sul punk spinto, con R.H.R. (condita da risate finali) seguita da Rainy Days, altro episodio molto elettrico e sostenuto da batterie furenti.

Arriva anche il momento di quella che si può definire una ballad, Ugly Truth, che tuttavia non rinuncia a schitarrate e drumming rumoroso, pur in un ambiente sonoro più morbido.

Sembra adottare modi gentili anche Mermaid, ma è soltanto un’illusione iniziale. Il brano vive di contrasti forti e di echi profondi.

Ed eccoci a una vera ballad, la molto intima Indian Winter, solo che dura meno di un minuto e fa da introduzione a un travaso furente di energia come quello di Uprising, Calm, Madness.

Tessiture elettriche molto fitte quelle che regala la seguente Don’t Hide. Si picchia molto duro con Sankirtana Mvt., che quasi sconfina nel punk vecchio stile.

I colori di Silent Screams to Nowhere sono tutti quelli degli anni Novanta, con collegamenti diretti al post grunge.

Luci basse e atmosfere raccolte quelle di Blueish Mistakes, che però poi trova la forza per ruggire.

L’album si chiude con la title track Find a Beautiful Place and… Get Lost, pezzo piuttosto tranquillo e contemplativo.

I Cold Visions pongono sul piatto un disco molto energico e interessante, intriso di sonorità nostalgiche ma plastiche, coniugate in modo del tutto personale.

Genere: post punk

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