Paura di Piacere è il nuovo album dei Cosmetic. La band romagnola presenta il disco più pop ed estroverso della sua ormai ventennale carriera. Anticipato nei mesi scorsi dai singoli La Luce Accesa, Morsi e Riopetra, Paura di Piacere esce per To Lose La Track in cd e lp in edizione limitata e Coypu Records (Tape), con edizioni La Tempesta. Il vinile trasparente in edizione limitata sarà disponibile a giugno ed è già pre-ordinabile sul sito di To Lose La Track a questo link.
Cosmetic traccia per traccia
Ritmi intensi e un battito continuo quelli che contraddistinguono Aquila, che apre il disco con qualche malinconia a tinta emo e molte influenze internazionali.
Qualche ondeggiamento shoegaze in apertura di Laccio d’amor, titolo che mi fa pensare all’amor cortese e alla poesia medievale. Ma è evidentemente un problema mio: qui si balla su ritmi techno, anche se il testo è abbastanza fiorito e parla di consapevolezze raggiunte con il tempo.
Si parla di fossili enormi all’interno di Balena, canzone orchestrata insieme a Regata, con movimenti fluidi e armonici ma sempre con una certa dose di energia e di impatto.
Non lasciare La luce accesa (che, in tempi di crisi energetica, è un titolo che ha particolarmente senso): in realtà si parla di disperazione, di rimpianti notturni e di non ritorni, che si combattono con un drumming abbastanza appuntito anche se il pezzo è morbido.
Armonie vocali quelle che presiedono all’inizio di una peraltro molto elettrica Riopetra: un rock aperto e potente, quasi vecchio stampo, in cui tuffarsi e perdersi.
Si passa senza indugi a fare delle Supermoine, brano dall’umore un po’ più allegro e ironico. Non è novembre, ma è tempo di una Zucca, riempita di altri suoni elettrici dal passo spedito. Piccoli vocali contrastanti fanno da fil rouge per questa parte di album.
Moltissime le vibrazioni che si registrano in TTTT, che imperversa in modo piuttosto tempestoso. Si torna a modi un po’ più tranquilli e malinconici per Anni 90, che gira su un concetto semplice: “Io e te”, tra memorie e nostalgie.
Cresce un po’ per volta Morsi, singolo già molto ascoltato su Spotify, in combutta con Vrcrs. Melodie evocative, tastiere e idee un po’ più morbide, anche se sempre molto inquiete.
La chiusura è affidata a Martino, ed è una chiusura ancora molto energica, fatta di un rock aperto e vivo. A metà brano una narrazione recitata che condensa in pochi minuti un racconto, a conferire ulteriore profondità al brano.
Una certezza ormai i Cosmetic, che fin qui forse non hanno ottenuto l’attenzione che il loro talento avrebbe meritato. Forse ne avranno un po’ di più con un disco d’impatto e dai risvolti (relativamente) pop.
Che comunque non costituisce un passo indietro o una rinuncia a livello sonoro: anzi, la band sembra sempre più matura e consapevole dei propri mezzi. Ne esce un disco che sarebbe stato perfetto negli anni Novanta, ma che suona estremamente bene anche oggi.
Genere musicale: emo, alternative
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