Sono aperte fino al 22 marzo le iscrizioni al Fatti Sentire Festival, manifestazione rivolta agli artisti emergenti che hanno voglia e talento ma pochi spazi per emergere: abbiamo intervistato Maurizio “Rusty” Rugginenti, organizzatore della manifestazione, che ci racconta le opportunità di un evento da tenere d’occhio.
Cosa ha ispirato l’idea di creare il Fatti Sentire Festival?
La disperazione dei ragazzi; giovani artisti che hanno voglia di suonare e di cantare, ma che sempre di più faticano a trovare un palco dignitoso dove farlo.
Qual è l’obiettivo principale del Festival?
Quello di regalare agli artisti un’esperienza unica, un’esperienza simile a quella che si potrebbe vivere partecipando a un concorso come Sanremo giovani. Il modello del festival è ispirato proprio da lì, i ragazzi si troveranno a cantare su un palco con una band che suonerà i loro brani esattamente come succede a Sanremo giovani.
Come si svolgerà il processo di selezione dei partecipanti al Festival?
Rigorosamente dal vivo. Tutti gli iscritti al concorso verranno ascoltati, non ci sarà nessun tipo di “selezione all’ingresso”, verranno ascoltati tutti dal Direttore Artistico del festival e da una giuria tecnica. Chi passerà la fase di selezioni accederà alla semifinale e da qui alla serata della finale televisiva.
Come è nata la collaborazione con il Comune di Formigine per l’organizzazione dell’evento?
Per caso. Personalmente bazzico Formigine da ben 27 anni ed è una cittadina che mi è sempre piaciuta, piena di giovani, molto attiva a livello di iniziative e soprattutto terra di musica, e di giovani artisti. L’incontro casuale con l’Assessore Corrado Bizzini e di conseguenza il sindaco Maria Costi, ha fatto il resto.
Come è stata l’accoglienza del pubblico nelle edizioni precedenti del Fatti Sentire Festival?
Inaspettatamente grandiosa! La prima edizione svoltasi a Cinisello Balsamo ha fatto registrare un record storico per un evento musicale nel Comune. Si sono riunite in piazza più di cinquemila persone, pazzesco. Ricordo che ero terrorizzato perché la piazza era enorme ed io insieme agli organizzatori di allora Marco Bodini e Alex Pierro, temevamo di non riempirla. Speravamo in qualche centinaia di persone e invece è stato il delirio. L’edizione successiva è andata anch’essa bene, ma penalizzata dalle restrizioni del Covid che ci hanno obbligati a limitare l’accesso in piazza.
Qual è stata la risposta dei musicisti emergenti italiani all’opportunità offerta dal Festival?
Molto positiva, in tutte le edizioni abbiamo registrato un gran numero di iscrizioni, e questo è significativo e il feed back che abbiamo ricevuto dai ragazzi è stato molto positivo, come dicevo vivono una bellissima esperienza che li catapulta nel mondo degli artisti importanti.
In che modo Fatti Sentire Festival ha contribuito a dare visibilità ai giovani talenti emergenti?
Innanzi tutto offrendo loro un grande palco in cui sono i veri protagonisti. In ogni edizione portiamo degli ospiti big per far si che la gente arrivi numerosa, ma lo spazio principale sul palco è dei giovani. E poi, grazie alla buona riuscita dell’evento siamo piaciuti alla RAI che grazie alla casa di produzione Occhio x Occhio di Antonio Rospini, ci ha permesso di mandare in onda la serata finale sulla rete nazionale RAIDUE, facendo un ottimo ascolto più di 179mila spettatori, non male come visibilità per dei giovani artisti.
Quali sono le differenze principali tra questa edizione del Festival e le precedenti?
Evidentemente la location, dalla provincia di Milano ci spostiamo nella provincia di Modena, in una piazza stupenda con un castello Medioevale di contorno. Inoltre da quest’anno è stata creata l’Associazione Culturale Fatti Sentire senza scopo di lucro, e ai partecipanti quest’anno viene chiesta una piccola quota d’iscrizione (sotto i 100€) che di fatto gli da diritto ad accedere al festival e a tutte le iniziative dell’associazione con dei vantaggi. Altra novità è che non facciamo selezione on-line, ma viene fatta tutta dal vivo. Nelle edizioni precedenti solo la semifinale e la finela erano dal vivo. Per il resto il format è rimasto pressochè invariato.
Ci puoi fare un’anticipazione… tipo una cosa detta nell’orecchio e che non hai ancora rivelato a nessuno?
Uhm… no perché non mi piace dire nulla finché non è tutto scritto nero su bianco, anzi una cosa posso dirla che ancora non è stata detta, il direttore artistico di questa edizione sarà Marcello Balestra, ex discografico (o post discografico come preferisce definirsi lui) Warner dal 1980 al fianco del grande Lucio Dalla di cui ancora oggi è il massimo esponente con il suo spettacolo Lucio c’è. Sono orgoglioso di avere una figura come la sua nella direzione artistica perché può dare un valore aggiunto ai ragazzi davvero grande.
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