Filippo Allegretti – in arte Fëel – pubblica un album omonimo, in uscita oggi, 19 ottobre 2020, in cui si sofferma sull’importanza di una vita slow , allineata ai ritmi dei cicli naturali e attenta alla comprensione profonda delle proprie emozioni. L’uso del fingerstyle su accordature celtiche evoca i paesaggi dell’Irlanda e della Scozia, che vengono descritti in base a diversi stati d’animo.

Fëel traccia per traccia

Si parte dalle prime linee morbide e semplici di Down by the Sally Garden, che si muove con dolcezza. Un po’ più articolati i movimenti di Journey Through the Spiral, che esce leggermente dal perimetro dell’acustico per disegnare una struttura più complessa e che vede qualche passaggio di stato, con una certa tensione di fondo.

L’atmosfera torna serena e dolce con Bliss, che fin dalle prime note fa capire come abbia voglia di addentrarsi in discorsi soffici. Unreal Modal torna a percorrere strade più oscure, con qualche accenno di dramma qui e là.

Paint percorre strade armoniche differenziate, con qualche approfondimento occasionale. SI allargano di nuovo gli orizzonti, fino a sfiorare qualche prateria ideale, con Malinconia, che dardeggia un po’ anche in elettrico.

Ultima traccia, tecnicamente, è Koselig, che esplora di nuovo le strade della dolcezza. Brano di chiusura effettivo è però la reprise di Unreal Modal.

Gli amanti del genere sicuramente apprezzeranno il lavoro di Fëel, ben articolato e portato a termine con tecnica e sincerità.

Genere: strumentale, chitarra fingerstyle

Se ti piace Fëel assaggia: Pino Nuvola

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