Francesco Di Giacomo (1947-2014)

Morire a Zagarolo, come se l’ironia che hai avuto in vita non ti abbandonasse neanche in morte: se n’è andato con uno schianto Francesco di Giacomo, anche se ora ci raccontano che la colpa è di un malore che ha avuto prima dell’incidente.

Con il suo Banco del Mutuo Soccorso aveva passato una vita musicale alla ricerca della Balena Bianca, di una consacrazione del progressive rock all’italiana che negli anni ’70 arrivò davvero: era il 1974, per esempio, quando Greg Lake propose al gruppo di raggiungere gli Emerson, Lake & Palmer nell’etichetta Manticore.

Insieme alla PFM, agli Area, alle Orme e ad altri mille gruppi nati e scomparsi in quel periodo, il Banco rappresentò senza dubbio il momento più felice del rock italiano, il più originale e il più fervido: mescolando le qualità del cantautorato con le idee del rock strumentale britannico, si ottenne una miscela non replicabile in altri paesi.

“Darwin!” del ’72 rimane probabilmente l’opera migliore. Di Giacomo, che in gioventù aveva preso parte anche a tre film di Fellini, sicuramente attratto dalla sua fisicità singolare, aveva realizzato anche qualche progetto da solista, in cui però aveva finito per portare più o meno tutti gli amici del Banco. Una pagina importante della musica italiana si è definitivamente girata.

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