Funketti Allucinogeni, “Ombre”: la recensione

funketti allucinogeni

I Funketti Allucinogeni, band composta da Gabriele Cavallo (voce, tastiere), Piergiulio Palmisano (chitarra) e Matteo Spinelli (batteria e percussioni) pubblicano il primo ep, Ombre.

Nascono nell’estate del 2014 a Villa Castelli, un comune di 9000 anime nella provincia di Brindisi. Sin da subito il loro affiatamento è conferma che non avevano bisogno di nessun altro nel gruppo, il groove funzionava, nell’aria si diffondeva un sound che sembrava essere davvero piacevole, tanto che sin dalla prima prova tirano fuori il loro primo inedito: Show me the road.

Dicono di se stessi: “Ci piace mescolare, contaminare, frullare i generi musicali in un impasto nuovo, gradevole e coinvolgente. E così i nostri brani hanno incontrato il soul, il reggae, il rap, la musica elettronica, le chitarre distorte, i sintetizzatori, i pad elettronici. E’ fantastico scoprire quanto la musica ti renda libero di spaziare da un genere all’altro senza stancarti: è stata proprio questa scoperta a incoraggiarci, a stimolarci e ispirarci continuamente”.

Funketti Allucinogeni traccia per traccia

Show me the road è proprio il brano che apre il disco, per dimostrare fin dalle prime battute una miscela che prevede molto funk, con il groove del basso a fare da collante ma anche spazi per la chitarra.

Molto più debitrice del dancefloor è la seconda canzone dell’ep, Time of my Life, che viaggia a ritmi alti e si alimenta anche con i fiati e con incisi di marca hip hop.

Introdotta da dichiarazioni di prossime “spaccature”, ecco poi Groove on, sempre piuttosto su di giri e stavolta anche parecchio acidella, con qualche link all’hardcore (marca primi RHCP).

Giovani per sempre passa all’italiano, corale e piuttosto ye ye, con forti temporali elettrici e cantato e rappato che si alternano.

Sezione ritmica protagonista in Four to Fire, che apre a pieno ritmo e poi si butta sulle strade del poliziesco anni Settanta, un po’ come dei Calibro 35 accelerati.

E dopo una curiosa premiazione ecco l’ultimo pezzo del disco, la title track Ombre, che riporta in clima disco anni Settanta, anche se poi la vicinanza più evidente è quella con l’hip hop.

Esordio interessante per i Funketti Allucinogeni, che tra qualche pazzia e molto entusiasmo costruiscono ogni brano seguendo criteri e crismi di lavorazione e arrangiamento di alto livello.

Genere: funk

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