Dopo Avventure Tropicali (2018), Al Ritorno Dalla Campagna (2020) e l’ep eponimo del 2022, tornano i Giannutri con un nuovo lavoro sulla lunga distanza, Zum, prodotto da Dischi Soviet Studio.

L’album, registrato nella primavera del 2023 presso il Macina Studio di Camposampiero (PD) da Davide Venzo e Woolter, masterizzato da Giulio “Ragno” Favero, è formato da dieci tracce di immediato impatto, ed esplora sonorità nuove rispetto ai lavori precedenti, caratterizzate da un sound più grezzo e rock, meno elaborato ma più tagliente, mantenendo sempre una cura particolare per i testi, che man mano declinano il significato ultimo di Zum, una parola immaginaria che evoca il desiderio di intraprendere un percorso virtuoso di miglioramento da una situazione di disagio.

La grafica del progetto è curata da Officina Infernale. Zum esce su tutti gli store digitali oggi, venerdì 28 febbraio 2025 per Dischi Soviet Studio.

Giannutri traccia per traccia

Si parte da I Sogni son Desideri, riferimento fiabesco a Cenerentola, ma i desideri espressi dal brano sono un tantino più prosaici. Nei suoni, gli anni Novanta pompano piuttosto forte, con echi pop-rock-punk-brit e chi più ne ha più ne metta, tutto armonizzato con una certa consapevolezza.

Un po’ meno arrembante Globuli rossi, che comunque si muove lungo linee elettriche fluide ma ricche di tensione e di salti. L’impatto è forte almeno quanto la disillusione espressa dal testo.

C’è un po’ di riflessione e qualche nostalgia in Nuove cose, pur allineati secondo un drumming sonoro e invasivo. L’aggressività torna a livelli alti con Fucktor, che viaggia in territori stoner, accompagnando da un testo che racconta svariati livelli di disgusto.

Nelle corti del Trecento non c’era lo zucchero“: affermazioni apodittiche completano il testo di Astronza, che racconta di egoismi cesellando il tutto con i suoni della chitarra elettrica e citazioni cinematografiche.

Animali stupidi e pensieri fissi in Giorni d’agosto, più morbida anche se sempre ricca di tensione, dipanata lungo un flusso di pensieri. Vivere per lavorare fa pensare un po’ ai Ministri per testo e concetti, ma si manifesta con voce e chitarra, asciugando al massimo le sensazioni.

Anche Promenade mostra il lato più melodico della band: camminate alla ricerca di sensazioni antiche prendono la forma di una ballad rock, abbastanza vintage nei modi e molto avvolgente.

L’hashish galleggia nella mente ma non cura il Mal di Pancia, che ha toni irridenti e infastiditi, mentre la chitarra monta uno show irruente e ricco di dissonanze. A chiudere si racconta di Valentina, personaggio particolare di cui si raccontano le particolarità e le avventure.

I Giannutri si rivelano allergici alle tendenze ma coerenti e consapevoli dalla prima all’ultima nota: il disco è ottimo, ben scritto e con fondamenta solidissime.

Genere musicale: rock, alternative

Se ti piacciono i Giannutri ascolta anche: Il Corpo Docenti

Pagina Instagram Giannutri

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