Hapnea, “Hangover & Love”: recensione e streaming

Si chiamano Hapnea, vengono da Macerata e suonano insieme dal 2017. Il loro primo ep si intitola Hangover & Love, ha visto la luce in un marzo di pandemia, nonostante trasudi momenti di vita notturna prima del coprifuoco alle 22. I membri della band sono Paolo Tasso, Lorenzo Crespi, Gabriel Medina e Danilo Cosci, che raccontano con impazienza il loro desiderio di tornare sul palco: “Per anni questa realtà ci ha nutriti con violenza, odio, superficialità, noia e delusioni e ora noi rielaboriamo e vomitiamo tutto sotto forma di amore, blues e fuzz. Adesso l’unica cosa che
davvero vogliamo è che arrivino tempi migliori per potervi far ascoltare tutto questo dal vivo e che il nostro sudore si mischi col vostro“.
Rock, blues, nu soul e distorsioni: i requisiti per spettinare ci sono tutti, soprattutto in un momento di torpore come quello che ci avvolge in questo colpo di coda dell’inverno. Le registrazioni, la produzione, il mix e il master sono stati curati da Francesco Antinori, in arte Frankie Wah, il chitarrista della band arrivata alla finale di X Factor 2020 Little Pieces Of Marmelade.
Hapnea traccia per traccia
Tra le nostre coste e nei cuori immensi / quest’impronta resta
Oh Marcelle, la prima traccia, racconta la mancanza di pietà dei mari del Nord nei confronti di chi parte per cercare salvezza. Si parla di migranti, del dolore di chi è rimasto a terra e di quello di chi magari riesce ad arrivare dall’altra parte, ma senza avere ciò che aspettava. Il sound avvolge immediatamente, più morbido o più affilato mentre si muove nel racconto.
Mamma faccio tardi, dormi anche per me
L’ispirazione per il testo di Ultraviolenza Baby è nata dalla filastrocca per bambini L’elefante si dondolava. Solo che invece di uno, cinque, dieci elefanti i protagonisti del brano sono sbirri. Che non dondolano, ma menano. Non si tratta di una storia autobiografica, ma della fotografia di un momento in cui si teme chi dovrebbe invece renderci sicuri. Il ritmo incalza, la chitarra ruggisce, visivamente sanguina. Potente.
C’è una distanza colossale tra le mie mani e i tuoi nei / come nei libri di cui parli nelle sere di troppi gin
Amore e altri luoghi sono protagonisti di Panama, la prima power ballad dell’ep. Ci sono ricordi, tempi dilatati e surreali, speranze e inganni che fanno male nonostante il tempo sia passato. Contrasti ed emozioni forti, come ogni sentimento conosciuto vuole.
Voglio provare il tuo sapore mia Venere per imparare cosa vuol dire perdere
Variazioni sul tema amore anche in Moonlight Bar. Questa volta, però, non sono ricordi ma presenze che bruciano sulla pelle e nell’inferno privato che tutti abbiamo conosciuto. Le chitarre distorte, l’atmosfera cupa, il cuore che segue il tempo scandito dalle bacchette. Bicchieri pieni per noi, incita il testo. O almeno un altro drink.
Non mi aspetto niente da me / nucleare distorsione / per riempirmi di furore
Ecco la volta di Whiskey Sour, il primo singolo estratto, che racconta musicalmente prima, e con il testo poi, le sensazioni legate all’hangover di cui parla il titolo dell’ep. Esplodono il suono, la distorsione, i controsensi, la confusione. Come anticipato dagli stessi Hapnea, questo pezzo suonato live regalerà grandi soddisfazioni: “Ci permette di sfogarci in maniera pazzesca” ci hanno raccontato i ragazzi nell’intervista da poco pubblicata su queste pagine.
È una giornata ok per distruggere il tuo demone
Arriva il momento della title track, Hangover & Love, che anziché sfociare nella psichedelia accompagna il viaggio di chi sta lottando con i propri mostri. Il suggerimento è sempre quello di seguire la musica, di muoversi, perché se balli non ti vedono, e se non ti vedono forse smettono di esistere anche per te.
Gli Hapnea sembrano in ottima forma: suonano con passione, raccontano senza troppi fronzoli gli stati d’animo che tutti conosciamo e fanno venir voglia di andare a urlare con loro alla prima occasione.
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