I Segreti, “Qualunque cosa sia”: la recensione

i segreti

Qualunque cosa sia (Futura Dischi) è il primo disco de I Segreti, band di Parma che grazie a L’estate sopra di noi ha conquistato la copertina della playlist Indie Italia di Spotify.

L’album d’esordio, prodotto da Simone Sproccati (ha lavorato con Zibba, L’officina della camomilla), è il frutto di un lungo lavoro che ha dato vita a otto brani nati dall’incontro tra il cantautorato e gli arrangiamenti pop.

«“Qualunque cosa sia” arriva in punta di piedi – raccontano I Segreti – e non ha pretese. I nostri brani racchiudono sempre testi dal taglio introspettivo e fortemente empatico, resi facilmente fruibili da un sound fresco e immediato».

I Segreti sono una band pop italiana nata a Parma nel 2013, formata da Angelo Zanoletti (voce, tastiera e synth), Emanuele Santona (basso) e Filippo Arganini (batteria). A fine 2015 il gruppo autoproduce in acustico il primo omonimo ep e nei due anni successivi aprono i concerti di alcuni degli artisti di riferimento della scena indie italiana come L’officina della camomilla, Selton, Giorgio Poi e La Rappresentante di Lista.

I Segreti traccia per traccia

Il disco si apre con Torno a casa, già sentita come singolo, che ha una sostanza rock che però si sfuma e si stempera con i colori vintage delle tastiere, in perfetto stile itpop.

Vorrei solo si lega con il testo al brano precedente, ma è distante come umore e sonorità, presentando una faccia leggermente più cupa benché progetti il proprio futuro.

Pop a velocità alternata quella Un po’ chiamiamola felicità, intrisa di indie e itpop fin dalle fondamenta. Zuccherosa e malinconica ecco poi Sofia, che racconta come la vita sia soltanto un calcio nel culo, ma senza rabbia.

Come un cane prosegue nell’esplorazione dei capisaldi dell’indie (ma 1 o 2? boh). Rapporti interpersonali difficili e sofferti, synth a pioggia, tendenza ad autocompiangersi: abbiamo tutto.

Si prosegue con L’estate sopra di noi, canzone simbolo della band, che cita Jovanotti nel testo ma che usa un giro di piano che fa pensare ai Supertramp (l’ho scritto davvero? L’ho scritto davvero).

La title track Qualunque cosa sia sembra lasciarsi andare nell’umore languido che caratterizza alcuni altri brani del disco. Tuttavia nel pezzo c’è spazio anche per un inciso particolarmente “tirato” e piuttosto sorprendente.

Bologna, non soltanto per il titolo, è il brano decisamente più cantautorale del disco, con chitarra classica e archi, senza tastierine, con una costruzione molto tradizionale.

Il sentiero è già stato tracciato da altre band e da altri cantautori (a prescindere che i “totem” siano TheGiornalisti, Calcutta, Galeffi, Gazzelle o Leo Pari), ma I Segreti sono in grado di portare il proprio sassolino e la propria personalità, ottenendo nel contempo un disco molto godibile e piacevole.

Genere: itpop

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