Ormai è un vizio: ecco altri cinque consigli in breve che TRAKS si sente di offrirti. Così, per pura generosità.

Kleinkief, “Fukushima”

front coverFukushima è il nuovo lavoro dei Kleinkief, band art rock proveniente da Venezia. Alle spalle la band ha oltre vent’anni di attività, nei quali però vanno conteggiati anche parecchi anni di “pausa”. Questo nuovo e quinto disco, pubblicato grazie alla sinergia tra Dischi Soviet Studio e Shyrec, rinnova i riferimenti della band al progressive italiano e alla psichedelia tradizionale. Sei tracce piuttosto estese, su toni a volte onirici, con una certa propensione per tessiture strumentali accurate, ma anche l’uso dei cori è interessante, come dimostra un pezzo come Mr. Fulcanelli. La preferenza va a i toni soffici, ma pezzi come Il Regno dimostrano che la band è in grado di rendere bene anche quando accelera. Disco piuttosto ispirato.

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Date at Midnight, “Songs to Fall and Forget”

Nuovo disco per i romani Date at Midnight, formazione che esiste dal 2007. La band unisce un sound distintamente indie/new wave con un cantato profondo ed evocativo. Songs to Fall and Forget comprende dodici brani spesso veloci e avvolgenti. Pezzi come Dust non possono non far pensare ai Joy Division, ma l’energia oscura si estende su molte tracce del disco come una coperta appiccicosa. A volte prendendo istanze gotiche e portandole a sconfinare con punk e metal, come in Black Ashes. Peraltro, il disco non è monotematico ed è in grado di cambiare atmosfere senza difficoltà grazie a pezzi come Running Round, che fa pensare ai Church, cantati però con maggiore cattiveria. Consistente, ben eseguito e molto intenso, l’album merita ascolti approfonditi.

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Gaudi, “Gaudi”

GaudiDaniele Gaudi Cenacchi, più semplicemente Gaudi, è musicista, compositore e produttore discografico. Italianoi, risiede e lavora a Londra dal 1995. È specializzato in musica elettronica, reggae e world music. Con questo ep omonimo Gaudi anticipa l’uscita del disco prevista per dopo l’estate. Al suo fianco un cast di tutto rispetto, a cominciare da Colin Edwin (al basso), passando poi per Ted Parsons (batteria), Brian Allen (trombone), Bill Laswell, Steve Jansen (ex Japan) e il fidato Eraldo Bernocchi (alla chitarra). L’ep si compone di tre tracce piuttosto allungate sui temi dell’ambient. Ma le idee di Gaudi sono più ambiziose, come dimostra il secondo brano Electronic Impromptu in E-flat Minor, che si alza dai puri temi elettronici andando a costruire un soundscape più complesso. Benché l’ep vada preso per quello che è, cioè un antipasto di maggiori cose a venire, è difficile non esserne catturati e incuriositi.

Need Her Liver, “Nuna”

Altra band piuttosto esperta, i Need Her Liver sono attivi dal 1999. Ora hanno pubblicato Nuna, sesto lavoro, per l’etichetta indipendente Rainy Dayz Blues Machi. Dopo più di due anni di lavoro di scrittura, ricerca, perfezionamento e studio la band è approdata a un lavoro che si dirige verso mete psichedeliche e progressive, sorprendenti per una band con radici punk. Il nuovo disco mette in chiaro fin da subito le cose, grazie a Wall St., suite da oltre otto minuti che apre il disco. Gli altri brani sono più contenuti nella durata, con qualche eccezione, ma sottolineano con la stessa forza l’ambiziosa ricerca di intensità che la band ha riversato sul disco.

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M.A.Y.A., “A ep”

Cover-Front-500Nati come power duo, i M.A.Y.A. si sono evoluti in quartetto (Mattia Salvadori alla batteria; Federico Spina al basso; Serena Marconi alla voce e Francesco Salvadori alla chitarra). Dalla fine del 2014 a circa metà del 2015 la band si rinchiude nello “Shed Studio” per la scrittura dell’ “A ep”, con l’intenzione di creare qualcosa di più personale possibile. Il risultato sono quattro tracce che non rifuggono i contrasti, influenzate dal post punk ma anche dal post grunge. Tessiture di chitarra come quelle di Because fanno da contraltare a momenti più tranquilli, anche grazie alla voce gentile della Marconi. Pezzi come Sven mettono in evidenza anche qualche potenzialità di carattere più pop.

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