Nuovo disco per i Black Eyed Dog: con una formazione (ancora) rinnovata, il trio pubblica Kill Me Twice, interamente registrato in una casa a pochi passi dal mare nella campagna siciliana.
La produzione artistica è di Hugo Race (Dirtmusic, Bad Seeds), figura di spicco nel panorama musicale internazionale da oltre due decadi, e va registrata la collaborazione di Fabio Rizzo (Waines, 800A Records).
La prima traccia del disco è Heartbreaker, in cui si avvertono gli echi lunghi della new wave e dell’indie rock internazionale, con buoni ritmi e buone chitarre.
Si rimane su canoni simili su MJR, che però suona più ariosa e conta su un controcanto femminile. Movimenti potenti ma anche piuttosto flessuosi quelli di Second Hand Mother.
Litter Doll scava in contesti di maggiore profondità e oscurità, anche se dopo l’introduzione arriva una sorta di epifania. Stairsailor Road investe di nuovo su un suono molto robusto, con il drumming in ottima evidenza, ma anche con un andamento piuttosto vivace.
Miss F#%kbook si aggira su versanti più pericolosi, con un senso di inquietudine diffuso e la dark wave come punto di riferimento. Tutt’altro contesto quello proposto dall’intro di Widow Man, introdotta da una slide che poi accompagna il suono sporco e incazzato del brano.
Atmosfere più ovattate per Sicily New Orleans, che affronta discorsi ambigui con suoni distorti. Meno torbide le acque di 1000 Dark Days, oscura sì ma piuttosto pulita e diretta. La chiusura è affidata alle note di pianoforte di Blind Dive, che affianca voci profonde.
Forse non è un disco che possa far saltare sulla sedia per originalità o invenzioni, ma Kill Me Twicenel suo complesso è un’operazione riuscita, con buoni riferimenti alla contemporaneità e con uno stile convincente.