Kuadra, cercavamo di cambiare pelle

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Abbiamo parlato qualche tempo fa dei Kuadra e del loro Non avrai altro dio all’infuori di te (qui recensione e streaming). Il disco, con forti impronte crossover, arriva sulla scorta di numerose esperienze live internazionali della band, e di qualche esperienza di tipo umano particolarmente significativa. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la band. A fondo pagina le date del loro tour.

Sotto quali auspici e ispirazioni è nato il vostro ultimo disco, “Non avrai altro dio all’infuori di te”?

Abbiamo iniziato a scrivere idee nuove con l’arrivo di Simone, bassista di Babel/Pajarritos/On Off Man, già questo incontro è bastato a darci nuova energia e nuovi suggerimenti. Cercavamo di cambiare pelle, per affrontare un lavoro che doveva essere più introspettivo e più ricercato di ciò che avevamo fatto in precedenza. Abbiamo ascoltato e ci siamo passati molti dischi usciti negli ultimi tre anni. Alcune cose ci hanno colpito e hanno sicuramente influenzato il nostro modo di approcciarci alle nuove canzoni. Pensiamo ai Cult of Luna, ai Puscifer, a Mark Lanegan, i Deafheaven e molti altri.

Vorrei che descriveste i concerti che avete tenuto all’interno dei Centri di accoglienza per i richiedenti asilo. Che esperienza è stata? Ci tornerete?

Nell’arco di una giornata ci siamo esibiti in tre centri di accoglienza della provincia di Pavia. Abbiamo visitato le strutture e chiacchierato sia con gli operatori che con gli ospiti. Allestivamo il nostro set nelle sale dove i ragazzi passano il loro tempo cercando di ammazzare la noia, è stata quindi una sorta di irruzione nella loro quotidianità.

La prima fase dell’incontro è servita a capire sia a noi che agli ospiti che non c’era nulla da temere, poi una volta rotto il ghiaccio e iniziato il concerto, tutto è andato alla grande, vedevamo molti sorrisi, sentivamo battere le mani e urlare, molti ci hanno ringraziato e chiesto di tornare. Per noi è stata davvero una giornata indimenticabile che ci ha arricchiti umanamente e come band. Torneremo e ci impegneremo a fare in modo che questa iniziativa contagi anche altre band.

Kuadra: ognuno è assuefatto alle proprie dipendenze

Come nasce “La grande crocifissione”, che all’interno di un ambiente tetro e apocalittico riesce a infilare citazioni da Jannacci e da Fantozzi (almeno così sembra…)?

Nasce dall’idea per un testo che era, come hai giustamente colto, una versione blasfema e tetra della canzone di Jannacci “Vengo anch’io. No, tu no.”. La convinzione per nulla velata è che ognuno di noi si è ormai assuefatto alle proprie dipendenze o per usare un termine biblico, alla propria perdizione, tanto da non considerare la possibilità di salvarsi, da qui l’immagine del Gesù Cristo personale che finirebbe inevitabilmente per essere crocifisso di nuovo, dal servo e dal padrone, dalla guardia e dal ladrone. Nel caso de “la fabbrica dei mostri” invece, si tratta di una vecchia pubblicità degli anni ’90.

Potete raccontare la strumentazione principale che avete utilizzato per suonare in questo disco?
Batteria: per quanto riguarda la batteria, è stata usata una Ludwig vintage degli anni ’70 con cassa da 26″. Sono stati utilizzati due rullanti a seconda della canzone: un DW in acciaio da 14×8″ e un Ludwig Supraphonic in alluminio da 14×5,5″ I piatti usati sono un misto di Turkish e Sabian, anch’essi di grandi dimensioni. Le registrazioni di batteria sono state effettuate separando singoli elementi: prima solo fusti, poi solo hi-hat, infine solo crash e ride.

Chitarre: Fender Telecaster Blacktop Baritone, Gibson Sg Standard
Amplificatori: Peavey 6505+, Orange Rockerverb 50
Effetti: Mxr Boost/Overdrive, Gfi System Specular Reverb 2, Earthquaker Acapulco, Electro Harmonicx Memory Boy Deluxe, Mak Temporal, Zcat Big Reverb, Boss DD3

Basso: Laurus artist 1986, Fender re62 1992, Fender Zone 2002
Amplificatori: Mesa 400 + Ampeg 8×10
Effetti: Sans Amp programmable tech 21, Gt500 Fulltone, MXR Envelope Filter, MXR Phase 100, Boss Giga Delay, Akai Unibass, EBS Microamp II

Synth/Elettronica: Korg R3, i suoni di batteria elettronica provengono in parte da una Nord Drum, un sintetizzatore di suoni percussivi, in parte da un Korg Volca Beats.

Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimate di più in questo momento e perché?

Sicuramente i Vintage Violence, per la loro musica e il loro impegno, il loro ultimo disco, Senza paura delle rovine, ci ha accompagnato in molti viaggi verso i concerti. Poi ci sono i Marnero, oscuri e veri, i loro dischi sono lava che brucia tutto. Idem gli Stormo, e i Majakovic. Tutte band che stimiamo per il loro lavoro e la loro autenticità.

Potete indicare tre brani, italiani o stranieri, che vi hanno influenzato particolarmente?
Il testamento di Tito – Fabrizio De André
I, the weapon – Cult of Luna
Nick Oliveri

Le prossime date del tour dei Kuadra:

28/10 – RICKY’S PUB – VILLA DEL CONTE (PD)
04/11 – ALCHEMICA – BOLOGNA
05/11 – TAMBOURINE – SEREGNO (MB) w/EXILIA
26/11 – SATYRICON – ALATRI (FR)
27/11 – TBA
03/12 – LE CITTÀ INVISIBILI – LOANO (SV)
08/12 – HADES – NAPOLI
09/12 – TESLA – MOLFETTA (BA)
10/12 – DA MONSTAS – PORTO POTENZA PICENA (MC)
17/12 – COOPERATIVA PORTALUPI – VIGEVANO (PV)
23/12 – BLACK HOLE – MILANO
14/01 – WAVE – MISANO ADRIATICO (RN)
20/01 – IL BLOCCO – SAN GIOVANNI LUPATOTO (VR)
28/01 – ALCOOLIGANS – LUNGAVILLA (PV)
03/02 – OFFICINE SONORE – VERCELLI
04/02 – LA FONTANA – IVREA (TO)

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