Prodotto da Marco Buccelli e registrato da Ivan Antonio Rossi presso lo Studio Nero di Roma, arriva Giovanni Truppi, disco omonimo di un cantautore dalle numerose particolarità, propenso alla sperimentazione e a uscire in modo netto dal seminato.
Giovanni Truppi traccia per traccia
L’apertura è affidata a Stai andando bene Giovanni, una sorta di curiosa autoesortazione appoggiata su un giro di batteria ripetuto. Superman si diffonde su ritmi alti che stanno vicino al rock ma con inserzioni di elementi fantasiosi, come i fiati.
Lettera a papa Francesco I, brano scritto in collaborazione con Antonio Moresco, esorta il pontefice in carica a sciogliere l’azienda della quale è a capo.
Segue la lenta e morbida Pirati, che ha un andamento particolare e prevede passaggi quasi jazzati al proprio interno. Aria diversa in Alieno! che si spinge fino all’hardcore o giù di lì.
Conversazione con Marco sui destini dell’umanità è esattamente quello che promette il titolo, con l’accompagnamento di una chitarra acustica. Il pilota è vivo è un altro piccolo ritratto surreale della galleria.
Hai messo incinta una scema, voce e chitarra, e mette in evidenza certe situazioni della vita in cui si vorrebbe avere amici non troppo sinceri.
Si parla invece di religione, ma in modo molto leggero, in Tutto l’Universo, guidata dal pianoforte. Strumento che ritorna protagonista anche sulla chiusura di Eva, per una volta di impostazione più classica, almeno relativamente.
Le invettive di Truppi prendono spesso forme neanche tanto lontane dall’hip hop, pur partendo da punti di vista completamente diversi. La forma che le canzoni prendono può ricordare Rino Gaetano, ma con uno stile personale e molto propenso alle sorprese.
