Lui, Andrea Viti, ha fondato i Karma vent’anni fa, poi ha fatto il bassista negli Afterhours fino al 2005, poi ha seguito altri progetti, come Juan Mordecai e Dorian Gray. Lei, Silvia Alfei, ha scritto canzoni e danzato fin dai primi anni 2000. Poi si sono incontrati: prima sono nati i Dual Lyd, quindi gli Yellow Moor, che debuttano con il disco omonimo, in uscita il 21 marzo per Prismopaco Records.
L’orizzonte di riferimento è il rock indipendente internazionale, americano soprattutto, con un excursus che può prendere idealmente il via da certe sonorità grunge degli anni Novanta, per poi attraversare i territori degli Afghan Whigs e dei Giant Sand, ma con suoni e atmosfere anche più scarne.
Si parte con Castle Burned, un rock medio con linea di basso piuttosto evidente. Chitarra e cantato si avvalgono di qualche distorsione: per la sei corde è più o meno sempre così nell’album, invece la voce, anzi le voci, si presentano sotto varie sfaccettature lungo il percorso.
They have come è più lento e fino all’arrivo della chitarra ha una struttura del tutto essenziale: echi di western rock e atmosfere cinematografiche lasciano spazio, quando è il turno di Covering Things, a un bel ritmo incalzante e a un appeal interessante e accattivante.
E se Inside a kiss sa di lentone più o meno romantico, con Across the night la chitarra torna protagonista. Seven Lizards è uno dei centri concettuali del disco, ha un ritmo serrato che sorregge una strumentazione più che adeguata. Lascia un po’ perplessi, in questo caso, l’esecuzione del duetto vocale, forse un po’ debole per un pezzo di questo tipo.
SI va verso il finale con Ghost, ricca di dissonanze, con Supastar, tra l’ironico e l’autoironico (ma solo nel testo), con Out of the City. A chiudere ancora ritmi marcati e ancora chitarre distorte su Yellow Flowers.
Ci sono alti e bassi nel disco, come è naturale che sia. Ma chi ama l’orizzonte vasto e le chitarre ruvide, e anche chi ha amato gli Afterhours dei primi anni 2000, non potrà non apprezzare “Yellow Moor”.
Tutte le dieci tracce sono state scritte, composte, arrangiate e prodotte da Andrea Viti e Silvia Alfei, eccetto la traccia 6. Preproduzione di Andrea Viti e Silvia Alfei presso Yellow Moor Recording Studio a Morimondo (MI), mentre l’intera band presso Verona Academy Guitar , San Massimo (VR).
“Yellow Moor” è stato registrato in parte nel settembre 2011 da Luca Tacconi con l’assistenza di Moreno Benassuti presso Sotto il mare Recording Studio, Povegliano (VR) e in parte nel 2012 da Andrea Viti e Silvia Alfei presso Yellow Moor Recording Studio.
La masterizzazione, invece, è stata affidata a Carl Saff, Chicago (USA).
Produzione esecutiva di Andrea Viti e Silvia Alfei con l’aiuto di Luca Tacconi, Francesco Cappiotti, Simone Marchioretti, Philip Romano e Guglielmo Cappiotti.
La grafica è stata ideata e realizzata dall’illustratore Alberto Corradi.