Del Signor Uffa
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con La Stanza Della Nonna, band di Messina che mischia con abilità i canoni dell’itpop, la spensieratezza popolare e l’autorità del cantautorato in un interessantissimo disco d’esordio dal titolo Dove gli occhi non possono arrivare. Buona lettura!
Ciao ragazzi e benvenuti. Descrivete il vostro progetto a chi vi si avvicina per la prima volta grazie a questa intervista.
La nostra è una band sincera. Le nostre canzoni sono storie, viaggi nella fantasia ma anche nel mondo della realtà; ascoltateci e descriveteci il nostro progetto dal vostro punto di vista!
In che modo Dove gli occhi non possono arrivare si differenzia dal vostro disco d’esordio?
Facciamo prima a dire in cosa è simile, cioè i testi. I testi sono al centro del nostro progetto, un mezzo bellissimo con cui comunicare un fatto, un sentimento, qualsiasi cosa; tutto il resto è cambiato.
Dai nostri gusti musicali, alla nostra età; questi tre anni ci son serviti tantissimo per metterci in gioco e superare dei limiti che pensavamo di avere.
Se doveste descrivere La Stanza della Nonna con tre alcolici, quali scegliereste e perché?
Amaro della nonna, limoncello, Vino rosso..classici e appunto..sinceri!
Quali sono state le vostre maggiori influenze artistiche?
Le influenze sono state tantissime, ovviamente ne citiamo solo alcuni come i Tame Impala, Blur, Gorillaz, David Bowie, Fleet Foxes, Gomez, Karate, Nirvana, Mild High Club e un altro milione e mezzo!
Quali sono i vostri progetti per l’anno nuovo?
Suonare dal vivo fino a morire e pubblicare dei nuovi progetti!