Una canzone semplice è il singolo di debutto dei Laica Luna. La band di Trieste si presenta al mondo con un pizzico di ironia. Li abbiamo intervistati.
Il vostro nome, Laica Luna, ha un forte significato simbolico. Se doveste spiegarlo con un’immagine o una sensazione, quale sarebbe?
Laica Luna è un po’ un ossimoro. Una Luna magica ma senza entità superiori. Un luogo per i sogni, e la malinconia della sua assenza. Un mondo che non è mai esistito. La solitudine di chi non ha scuse ma anche la libertà di poter essere se stessi.
Il brano ironizza sulla costruzione di una hit. Qual è, secondo voi, la formula di una vera “canzone semplice”?
Formula è un diminutivo di Forma. Forma è contrapposto a Sostanza. Forma e Sostanza è il titolo di una canzone dei CSI/CCCP che ho sempre pensato meravigliosa ma che sicuramente non è “semplice”. Eppure, nel 1997, quel disco, per una settimana, è stato l’album più venduto in italia. Le hit possono anche non essere semplici. Questo succedeva nel 1997…Potrebbe succedere anche oggi? Laica Luna sicuramente non lo sa e “canzone semplice” forse propone proprio questa domanda.
Tornando alla forma e alla sostanza; sono due cose separate? sono la stessa cosa? cosa determina la commerciabilità di una canzone. Il testo fiore, cuore, amore, oppure gli accordi maggiori da suonare con gli amici alle feste, sono forma o sostanza? Qual è la formula che distilla la hit?
Se la hit deve piacere a tutti, deve entrare in sintonia con la nostra società. La nostra società, però, vive di simulacri, che non sono simboli di qualcosa di reale, ma nascondono il nulla. La nostra società si ciba di nulla. È consumismo bulimico di vitelli d’oro.
Se Una canzone semplice fosse la colonna sonora di un film o di una scena, quale sarebbe?
Questa è una domanda bellissima e difficilissima. Ci sono troppi film dove mi piacerebbe sentirla. Tutti i film che hanno più piani di lettura spesso contraddittori. Mulholland Drive di Lynch. I film di Tarantino dove succedono cose tremende mentre si ascoltano musichette leggere. Ma per me il top sarebbe Il Grande Lebowski dei fratelli Cohen.
Una canzone semplice è soltanto l’inizio. Potete darci qualche indizio su cosa aspettarci dai prossimi brani?
I prossimi brani, che pubblicheremo prima possibile con Aphrodite Records, raccontano storie di persone spesso confuse. Persone che cercano di capirsi andando oltre i simulacri che ci circondano e le costrizioni che ci impone questo mondo abbastanza assurdo. Sono semplici canzoni ma sono anche ricerche interiori (Trieste è stata la porta della psicanalisi in Italia), canzoni intime dove forma e sostanza tendono a fondersi. Alcune canzoni sono forti e grintose, altre malinconiche, spesso dissonanti.
Qual è il sogno più grande per i Laica Luna? Dove vi vedete tra cinque anni?
Credo che il sogno più grande di chiunque faccia musica sia di far vivere a qualcun’altro le sensazioni che prova lui. Creare è un sollievo fondamentale. Un’urgenza. L’unica cosa che veramente conta ora e speriamo per più tempo possibile. Ci piace molto suonare live, ma gli spazi dove farlo sono sempre di meno. E dove si fa musica dal vivo in gran parte non si suona musica originale. Tra cinque anni ci piacerebbe immaginarci a fare tante serate e comporre tanta altra musica.
Se doveste portare la vostra musica fuori dall’Italia, quale sarebbe il primo paese in cui vi piacerebbe suonare?
Laica Luna canta in italiano. C’è chi dice che questo potrebbe essere un limite per suonare all’estero. In passato ho avuto esperienze analoghe e non è stato un problema, anzi. Ho avuto bellissime esperienze in Nord Europa, ma logicamente l’Est per noi è una direttrice, e allo stesso tempo un’origine naturale.