Anticipato dai singoli Il più alto dei rami e Tu non ritorni, esce l’album d’esordio omonimo dei Super Topper, per l’etichetta Rocketman Records. Si tratta di un disco che parte dalle storiche influenze punk e hardcore che fanno parte del bagaglio delle precedenti esperienze musicali dei membri del gruppo, per unirle a un approccio più introspettivo, melodico, alternative rock e mediato da sonorità che sembrano richiamare la tradizione angloamericana, fra Midwest e revival emo.
È difficile parlare del nostro primo album senza riferimenti alla nostra passata esperienza punk/hardcore, alla fine della quale abbiamo cominciato a comporre proprio senza la pressione dell’essere potenti, veloci, cattivi. Non ci siamo dati particolari aspettative perché stavamo suonando solo per noi stessi, ma poi i pezzi hanno cominciato a prendere forma e così è nato a tutti gli effetti il progetto
Con l’obiettivo, in saletta e poi in studio, di non cadere mai in una forzata ricercatezza tecnica lasciando invece fluire stati d’animo in forma di parole e musica, i Super Topper hanno dato nascita a un disco che se al giorno d’oggi non può forse definirsi nuovo, può risultare quantomeno “diverso”, a maggior ragione nel panorama musicale italiano.
Super Topper traccia per traccia
Il basso si preoccupa di creare un background tempestoso per Tu non ritorni, che apre il disco in modo aggressivo. Le chitarre fanno la loro parte per prospettare “un mondo dominato dal male/ma molto più semplice“.
E’ narrativo l’approccio con Va tutto bene, che parla di dissimulazione e parte dall’infanzia, mentre l’elettricità intorno esplode. Si torna ad accelerare con una corale Un altro come me, che mette in evidenza le ascendenze punk.
Al contrario si torna a ritmi più affini all’hard rock con Brucia i ricordi, che viaggia in profondità e si fa cupa. I sogni e le memorie si affollano ma vanno scacciati per mantenere una parvenza di decenza.
Veloce e breve Solo per un attimo tiene fede al proprio titolo ma lo fa tenendo la tensione alta dall’inizio alla fine. L’alternanza tra chiari e scuri prosegue con L’inevitabile, che però ha ritmi molto alti. Si parla di acrobati e di istinti naturali, mentre la sezione ritmica accelera.
Ballare parla di persone che hanno vibrazioni strane, che si tengono per sé, imprecando a denti stretti. La chitarra apre i discorsi de L’origine del male, altro pezzo che si ferma a raccontare a largo spettro.
Si procede poi con Il tuo richiamo, curioso caso di canzone a velocità punk che però dura quasi quattro minuti, per raccontare di una ricerca molto lunga.
C’è quasi una cantilena alla base di Magnolia, che ondeggia e oscilla, sempre con suoni elettrici che riempiono le casse. A chiudere, ecco un altro brano “vegetale”: Il più alto dei rami canta forte e in coro, promettendo fughe e prospettive forse non facili da mantenere.
Un disco coerente e molto ricco di energia quello dei Super Topper, che mescolano ascendenze rock di diverse tipologie per mettere a disposizione dell’ascoltatore un lavoro mai noioso o monocorde, ma anzi capace di cambiare panorami e di intrattenere pur essendo ricco di contenuti.
Genere musicale: rock, hardcore
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