Moquette è il primo ep di Laila Al Habash, cantautrice italo-palestinese classe 1998, tra gli artisti emergenti che più si stanno facendo notare nella nuova scena italiana, un concentrato di freschezza e personalità. Anticipato dai singoli Doppio taglio e Brodo, il disco si compone di cinque brani che ti trasportano nell’immaginario di Laila. Un racconto intimo e sfacciato che sgorga dal cuore di una giovane donna e si poggia su una scrittura delicata e diretta. Alla produzione due firme importanti: Stabber e Niccolò Contessa.
Classe 1998, Laila Al Habash inizia a 14 anni a scrivere canzoni che parlano di innamoramenti platonici, di sincerità e noia, e che suona poi in giro, soprattutto sui palchi dei locali di Pigneto e San Lorenzo. Cresce con il mito di Raffaella Carrà e di Mina, suoi punti di riferimento tanto stilistici quanto musicali, che mescola nelle canzoni con influenze più contemporanee come Kali Uchis, Princess Nokia e Devendra Banhart. Nel 2019 pubblica per Bomba Dischi tre singoli: Come Quella Volta, Zattera e Bluetooth.
Tre canzoni diverse tra loro che racchiudono le molte sfaccettature della scrittura di Laila, incluse nella colonna sonora di Summertime, serie Netflix italiana che è arrivata ai primi posti nelle classifiche Netflix mondiali. Nel 2020 esce per Undamento Rosè, un brano composto a quattro mani con il visionario artista e producer svizzero Tatum Rush. Un singolo onirico che racchiude preziose e brillanti arie disco e R’n’B, nate dall’incontro tra lo stile mistico e senza tempo di Tatum Rush e la scrittura delicata della giovane cantautrice romana.
Laila ha vissuto gli ultimi mesi dedicandosi al perfezionamento della voce, delle skills di produzione musicale e di scrittura creativa, continuando a lavorare sul suo sound, raccogliendo nuove canzoni.
Laila Al Habash traccia per traccia
Un ritmo piuttosto insistito e incidente per una piuttosto minimal, a livello sonoro, Flambé, in cui Laila si trasforma in una sorta di dark lady (parzialmente) ironica, con qualche punta di sadismo.
E dopo il Grand Marnier per fare il flambé, ecco il Brodo: anche qui il beat è bello spiccato, con le scintille che spuntano dagli occhi, con la personalità della cantante che si impossessa di storia e contenuti.
Problemi di personalità assortiti in Paranoia, che si sviluppa sempre al limite tra oscurità e luce, con un decollo sonoro improvviso nel finale.
Soffice mette insieme sfrontatezza di marca hip hop e dichiarazioni di sensibilità. Invece con Doppio taglio siamo di fronte a dichiarazioni a cuore aperto, condite con nostalgia.
Sicuramente un primo passo nella direzione giusta per Laila Al Habash, il cui talento non è in discussione. Forse sarà necessario variare un po’ le atmosfere quando (e se) si affronterà un disco a lunga percorrenza, ma c’è tempo e modo per completare il processo di maturazione artistica.
Genere musicale: itpop
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