La quotidianità che si trasforma in una trappola, le emozioni che mutano in una gabbia da cui non si può scappare: nel loro primo album, Comfort, LEGRU mostrano tutte le proprie fragilità in modo sincero. Un lp che getta le sue basi in un pop che unisce reminiscenze indie rock a un’attitudine cantautorale, dando vita a brani capaci di emozionare a partire da esperienze di vita vissuta.

Le relazioni personali e l’amore si mescolano alla difficoltà di liberarsi dalle catene con la voglia di trovare se stessi all’interno di un mondo troppo spesso limitante.

Comfort” non è solo un titolo, è uno stato d’animo. Il disco esplora le profondità dell’immobilismo emotivo, dove le insicurezze si trasformano in un rifugio e dove il disagio generazionale diventa un linguaggio universale. Ogni traccia è un frammento di questa zona di comfort: una culla che consola e un recinto che intrappola. I testi parlano di esperienze quotidiane, di amore e raccontano con ironia l’intima lotta tra il bisogno di protezione e la paura di cambiare. Le relazioni, il mondo esterno, la propria immagine riflessa: tutto è messo in discussione, ma niente trova una risposta definitiva. Musicalmente, “Comfort” è un viaggio che fonde l’indie pop con la tensione del punk e la fluidità dell’urban. Gli effetti vocali diventano uno specchio deformante, amplificando l’eco di quelle emozioni che spesso restano intrappolate. È un disco che parla di sospensione e immobilità, ma lo fa muovendosi continuamente tra suoni e parole. Un invito a confrontarsi con le proprie contraddizioni, perché forse, in fondo, la vera comfort zone è imparare a conviverci. Ma quanto possiamo restare fermi prima di doverci muovere?

LEGRU traccia per traccia

Tarda giovinezza apre il disco con un certo impeto e dipingendo un mondo alla rovescia e con certe percentuali di surrealtà, nonché di autotune. Un pop fresco ma non banale, che scivola molto veloce ma lasciando qualche segno.

Drumming martellante per Camaleonte, che ha umori molto più cupi. Un’empatia onnipresente e piuttosto soffocante è descritta in modo molto dettagliato, in un brano che esplora sensazioni con una certa parte di dramma.

Partenza moderata e soffusa per Nave, che però presto approda a un ritornello che sa di mare aperto e di liberazione. Come le modelle affronta un risveglio difficile, che espone desideri sanremesi ma ritmi poco adatti all’Ariston, con un racconto veloce e autobiografico.

Si viaggia veloci con Hanno riaperto le discoteche, che parla anche di dancefloor, come dire, interni e personali. Molto più tranquilla l’aria di Milanofiori, che sa di ballad e di hinterland.

Canzone omonima, LEGRU è abbastanza celebrativa e sicuramente allegra. La batteria picchia forte e l’aura del brano ha qualcosa di new wave, ma anche di teen pop anni Novanta. Il brano di chiusura è Lo senti anche tu, che torna ad abbassare i toni e farsi melodica e intima.

Un pop molto rapido, rumoroso, con buoni contenuti e direzioni molto chiare: LEGRU hanno un progetto ambizioso e, a quanto pare, anche i mezzi per portarlo avanti. Testi che sanno di cantautorale sono incastonati su sonorità di pop contemporaneo, in un innesto operato con naturalezza.

Genere musicale: pop

Se ti piacciono LEGRU ascolta anche: Santi Francesi

Pagina Instagram LEGRU

Iscriviti subito al canale Telegram di TRAKS

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi

sungaitoto toto togel deposit 5000 toto slot situs toto situs toto situs toto bo togel terpercaya