Il musicista carnico Massimo Silverio pubblica Criure, il proprio nuovo video.
Criure è un termine che in friulano indica un freddo secco, arido e pungente ed è contenuto nel mio secondo EP, intitolato “O” (2021). Il peç e la dane, ovvero l’abete maschio e l’abete femmina, sono i protagonisti di questa canzone i quali, come due amanti, stanno vicini per scaldarsi dal tucul(diavolo)/criure che inesorabilmente li trapassa. Sono nato e cresciuto in Carnia, la zona montuosa nel nord del Friuli vicino al confine austriaco. Sono immagini, quelle presenti in questa e nelle altre mie canzoni, che mi porto appresso fin dall’infanzia.
Ecco il perché dell’utilizzo del carnico, di tutti i termini particolari e antichi sopra citati che ho sentito miei per comunicare quel sentire. Il video è stato girato assieme al mio amico regista Giulio Squarci, carnico anche lui e già autore del video di “Jevâ” (svegliarsi), presente nel mio primo EP intitolato “Ø” (2020). Jevâ è una canzone che presenta (come anche l’ultima parte di Criure) la metrica del canto tradizionale friulano, la villota. Nel video la figura umana è praticamente quasi del tutto assente e, le immagini chiave, sono panorami della Carnia visti da un occhio carnico. Il protagonista è un rito di fertilità, ossia la “Femenate” (Donnaccia, femmina brutta e cattiva) di Paularo, rappresentata da un simulacro a forma di rombo.
Si tratta di un rito di origine pagane dove il vecchio anno, rappresentato appunto da questa Femenate, viene bruciato per far si che dalle ceneri ne sorga uno nuovo. Il video di Criure, per completare una certa dualità tra donna e uomo, è stato girato a Cercivento (mio paese natale) presso la casa dell’ “Omenat” (Uomo brutto e cattivo), un luogo molto conosciuto in paese perché molto isolato sul crinale dove sorgeva una volta il vecchio paese bruciato dalla peste. L’ Omenat, era in realtà un uomo dolcissimo e buono con tutti, accoglieva viaggiatori, sconosciuti, scolaresche, chiunque nella sua umile casa. Faceva sempre da mangiare per tutti. Purtroppo è mancato una ventina di anni fa circa, ma ne conservo ancora i ricordi di quando ero bambino.
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