Si chiama Forces il nuovo ep che Caterina Barbieri, in arte Missincat, ha pubblicato pochi giorni fa. Caterina da un decennio vive e produce musica a Berlino, in Germania, dove negli anni si è costruita un pubblico attento e appassionato che la segue con partecipazione nelle sue esplorazioni musicali.
Con tre album all’attivo, svariati concerti tra Europa, Australia e Stati Uniti e una carriera in costante evoluzione, la sua musica ha anche trovato spazio in diverse produzioni cinematografiche tedesche e italiane. Forces è un ep di cinque brani, ognuno impreziosito dalla collaborazione con un differente artista tedesco.
“Forces” è frutto di amicizia e conoscenza, di curiosità e desiderio di lavorare insieme con alcuni dei più importanti artisti della scena berlinese: il duo dream-pop Me and My Drummer in “Melt The Ice”; Robot Koch, che si divide tra Berlino e Los Angeles e ha prodotto il primo singolo “Made Of Stone” uscito in primavera; il pianista Federico Albanese, italianissimo ma anch’egli residente a Berlino nell’iniziale “Voices” e ancora il progetto elettronico La Boum Fatale alle prese con “Mother”. Infine il talentuoso duo electro-pop Hundreds, con cui Caterina ha spesso condiviso il palco e che ha arrangiato “Luna”.
Missincat traccia per traccia
La prima canzone è Voices, con Federico Albanese: un episodio minimalista e piuttosto desolato, che introduce ai panorami spogli dell’ep, ravvivati principalmente dalla voce di Caterina/Missincat. Molto più scintillante Mother, con La Boum Fatale, scelto anche come singolo “estivo” (nel senso dell’uscita, non che sia una canzone da spiaggia), in cui i tratti stile Bjork si coniugano con un’angoscia elettronica crescente.
Melt The Ice modera i ritmi, con l’intervento di Me and My Drummer, che si arricchisce di cori e di un sentimento soul che si sviluppa piano piano.
A seguire ecco Luna, un po’ più pop, con l’intervento del duo Hundreds, in quello che finisce per essere un duetto di voci femminili, con qualche contrasto di timbro. Si chiude con Made of Stone, un po’ più pensosa e di nuovo minimal, ma con sinuosità del tutto peculiari.
Ottima prova per Missincat, che conferma la sensibilità già nota, mettendola però al servizio di brani piuttosto diversi per origine e composizione.
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