Greetings from TerroniaCon il curioso nome di Greetings From Terronia, cinque ragazzi di Reggio Calabria provano a prendersi uno spazio nel mondo dell’alt-rock, aiutandosi con un po’ di ironia e con alcune sane e robuste schitarrate. Ecco la nostra intervista con la band.

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Potete riassumere la storia della band fin qui?

La band nasce nel marzo 2010 per volere mio e del cantante Lorenzo Iero. Veniamo da universi musicali diversissimi (io amo il grunge,il metal e la musica alternativa mentre Lollo il pop rock e il punk) ma ci unisce la voglia di sperimentare e miscelare vari generi. Si crea così una bella alchimia tra noi due e nasce il primo album “Algorithms for a no sense violence”, lavoro che riscuote molti buoni consensi per il sound fresco e particolare e per i testi convincenti.

Dopodiché entrano a far parte della band nuovi musicisti, ovvero Antonio Ielo al basso, Domenico Amadeo alla chitarra ritmica e Carlo Tripepi alla batteria così da completare la line up. Con questa nuova formazione i Gft iniziano a lavorare al secondo disco e a esibirsi live in vari locali della propria città. Infine dopo varie vicissitudini (la decisione di Antonio Ielo di lasciare la band e le perplessità riguardo la linea da intraprendere per il nuovo album), la band torna in studio e finalmente pubblica nel gennaio 2015 “Cat’s Zoo”.
“Cat’s zoo” è il vostro secondo disco: che sensazioni e che umori hanno accompagnato la sua realizzazione? 

Nonostante il mood di Cat’s Zoo sia in generale abbastanza cupo e introspettivo, noi ci siamo divertiti tantissimo a scrivere questo disco. Quasi tutti i brani sono usciti fuori di getto da improvvisazioni in sala prove, niente di particolarmente cervellotico o complesso, abbiamo semplicemente privilegiato l’impatto sonoro e strutture immediate senza fronzoli.

A un certo punto avevamo anche pensato di realizzare un doppio disco per metà acustico e per metà elettrico, poi alla fine abbiamo optato per un album che fondesse entrambi gli stili, scegliendo i pezzi che più ci convincevano e che più erano in sintonia con l’anima del progetto.

Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato nel realizzare il disco, se ci sono state?  

Abbiamo dovuto rifare tutte le tracce di voce per problemi legati alle riprese e questo ci ha fatto perdere un bel po’ di tempo.

Greetings From Terronia: musica fatta con le viscere
Come nasce “Disaster Tonight”?

Disaster Tonight è stata la prima canzone scritta per Cat’s Zoo ed è un brano che amiamo particolarmente suonare live per i suoi cambi di tempo e atmosfera e per il groove trascinante della parte centrale. Nasce come una sorta di personale tributo ai System of a Down, ma c’è anche qualcosa degli At the drive in negli arpeggi e degli Arctic Monkeys nelle linee vocali della strofa.

Potete raccontare la strumentazione principale che avete utilizzato per suonare in questo disco? 

Visto che non potevamo permetterci studi professionali e costosi, il disco è stato registrato in maniera abbastanza casereccia; tutti gli strumenti sono stati ripresi con una scheda audio Tascam US-1641 e poi abbiamo lasciato le tracce al nostro amico Lex che si è occupato del master.

Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimate di più in questo momento e perché?

Tra gli artisti indipendenti italiani che stimo di più c’è Aquefrigide (che a proposito torna a Febbraio con un nuovo album), Agghiastru sia da solista che con gli Inchiuvatu, poi i nostri conterranei All my friendzare dead, Film noir e All the shit’s holes, tutta musica fatta con le viscere e incazzata.

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