NewTraKs: Infrared, “Infrared”
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InfraredProvenienti dall’area milanese, gli Infrared hanno da poco pubblicato un ep omonimo, composto da cinque canzoni. Con influenze dichiarate delle diverse correnti del rock “alternativo” degli anni ‘90, ma anche da pop, funky, post-rock, elettronica e noise, la band si è presentata al pubblico in una lineup composta da Tania Tiozzo (voce), Giovanni Mori (basso), Marco Fantin (chitarra), Fabio Cau (batteria).

Infrared traccia per traccia

Introduzione e struttura morbida per Time, che apre l’ep con toni molto melodici, ma soggetti a piccoli inserti arrabbiati. Il brano ha caratteristiche pop ma senza mai scadere di livello e proponendo comunque soluzioni originali. I modelli di riferimento della band si possono pescare in tutta la fascia che va dall’indie all’emo, con qualche spunto gotico qui e là.

That Day scommette su ritmi più cadenzati e su qualche influenza blues-rock, per un pezzo moderatamente aggressivo. C’è più dolore fin dalle prime battute di Wounded, guidata da una chitarra sofferente, ma anche da cori e da un ritmo contenuto, con qualche esplosione episodica.

Once more apre con graffi di basso, poi si concede a un ritmo mai forzato e piuttosto fluido, con accelerazioni in progressione. Si torna a modalità aggressive e a sonorità piuttosto creative con la traccia di chiusura, Secrets and Lies. Buono l’utilizzo di cori e molto incisivo il drumming.

Pur nell’ambito di un genere di musica non eccessivamente sperimentale, gli Infrared riescono a mostrare buone qualità di inventiva e buona padronanza dell’oggetto “canzone rock”. In sostanza un esordio incoraggiante.

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