Recensione: Senatore, “Bisogni primari”

senatoreUscirà l’8 aprile Bisogni primari, primo e nuovo disco dei Senatore, band che nasce dalle ceneri dei Garden of Alibis. Nelle undici tracce del disco si riversano istanze rock ma anche (e soprattutto) elettroniche, con ritmi che sfiorano la dance, rimanendo però più vicine alle influenze e le suggestioni indie di band internazionali tipo Killers.

Senatore traccia per traccia

Si parte dall’Intro, che lascia rapidamente spazio alla seguente A Sangue Gelido, che mette in evidenza sonorità parenti della dance. Gli avvocati mette in scena suoni piuttosto acidi e una struttura rock, pur colorata di indie e di elettronica, tra Killers e Baustelle. Ancora larghe dosi di alt-elettro-pop in Bisogni primari, title track più tranquilla e quasi sussurrata.

Arriva quindi L’Anticiclone del Nord, che si giova del mix di Max Casacci, per un pezzo che parte in sordina e poi scatena le proprie accelerazioni. Viene spontaneo fare un gioco di somiglianze e differenze con i Subsonica in un pezzo come questo, ma la band ha sufficiente personalità per affermare se stessa senza bisogno di paragoni.

Ci si aspetterebbe forse un momento di pausa, e invece arriva Shampoo (che non è una cover di Gaber) che fatica a tenere a freno la velocità di base e che sporca il foglio con svariate risorse elettroniche ed elettriche.

Disciplina Zen non sembra portatrice di calma orientale: anzi il pezzo corre a tutta birra verso progressioni ritmate da un drumming molto continuo. Un crollo mistico si muove su velocità più moderate, con qualche piccola iniezione soul-funk qui e là. Qualche scintilla, al contrario, si ributta sul versante più rock, soprattutto se si osserva il discorso dal punto di vista della chitarra.

La casa del popolo non è un inno comunista d’antan, anzi è un pezzo che si concede strappi piuttosto violenti, in cui lato dance e lato rock si trovano a combattere fin dalle prime battute, finendo quasi a braccetto. Il disco si chiude sulle ritmiche importanti di Tipi classici.

La realtà non è mai lontana dai testi dei Senatore, così come la ricerca dei suoni contemporanei dalle loro sonorità. Quello che colpisce di più della band è l’intensità e l’energia di alcuni brani, sempre in grado peraltro di trovare soluzioni originali e interessanti per la propria miscela.

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