Arrivano da Cesena e gridano forte i Noyé (membri della band Alessandro Peca, batteria; Luca Battistini, basso, voce; Manuel Zanotti, voce; Marco Poletti, chitarra; Matteo Lisanti, chitarra ). Si iscrivono nel filone screamo, punk, hardcore e post vari, con un disco da undici tracce registrato da Franco Naddei, dal titolo Tra l’istante e l’assoluto.
Noyé traccia per traccia
[bandcamp width=60% height=42 album=4222084210 size=small bgcol=ffffff linkcol=0687f5]Si parte omaggiando nientemenoché Juliette Greco (magari non sai chi è, ma fidati) con Bonjour Tristesse, la prima e violentissima traccia del disco. Più moderati i passi di Idillio, che ha un drumming potente e insistente, ma che tiene bassi i toni almeno finché non entra l’urlo ad alzare il volume.
Contrasti molto forti quelli di Primavera in collisione, triste e malinconica se si limita l’ascolto alla chitarra, arrembante e collerica se lo sguardo sia allarga alla voce e alla batteria. Non c’è quasi cesura con La teoria degli angoli, che riparte dove il brano precedente aveva lasciato, alzando soltanto un po’ il livello della rabbia.
Nessun indizio di calma o rallentamento in Nipoti, in cui l’atteggiamento hardcore si accoppia con un cantato (un gridato) furente e senza compromessi. E’ la chitarra a guidare l’assalto in Imponendo limiti, durissima ma con qualche pausa, come a riprendere fiato.
Amare dissolvenze presenta ritmiche più dialettiche, e anche in questo caso, dopo le scorribande iniziali, si presenta l’opportunità per qualche rallentamento che serve a ricompattare il suono e a ripartire alla carica. Reietti/L’anticamera di tutte le perfezioni parte con un ritmo da rock tradizionale, ma presto cambia idea e torna a correre la danza dell’hardcore, salvo poi cambiare ritmo di nuovo.
Peraltro, abbassare i ritmi, come nel caso di Sette minuti e trentasei (che non è la durata della canzone, sotto i due minuti) non significa affatto abbassare la guardia o l’impatto sonoro. Si disegnano alchimie di basso alla base di Nebulosa armonia, mentre la traccia di chiusura è anche la title track Tra l’istante e l’assoluto, la più lunga (2 minuti e 26 secondi!), un pezzo ricco soprattutto di rimpianti molto gridati e molto sentiti.
Brevi e brucianti, i brani dei Noyé tendono a lasciare cicatrici,