Nell’attesa di inebriarci con il nuovo album di Niccolò Fabi, che uscirà venerdì 2 dicembre e si intitolerà Meno per meno, ecco l’appuntamento con la nuova rubrica di TRAKS. Una Degustazione Verticale di quelli che sono, a nostro insindacabile giudizio, i tre brani e relativi video che hanno in qualche modo segnato l’evoluzione dell’artista protagonista dell’appuntamento, e che vogliamo riassaggiare (e degustare, appunto), nell’attesa di scoprire i nuovi brani.

Meno per meno non sarà in realtà una vera e propria sorpresa, contenendo al suo interno 4 inediti e 6 nuove versioni di tracce precedentemente pubblicate, tutte in versione riarrangiata insieme all’Orchestra notturna clandestina del maestro Enrico Melozzi.

Capelli, “Il giardiniere”, 1997

La vocazione di Niccolò Fabi per il cantautorato è sempre stata una certezza fin dagli esordi. Ci troviamo davanti a un giovanissimo artista che sul palco di Sanremo 1997, nella sezione Giovani, ha portato in gara un pezzo anticonformista e divertente, estratto dal suo primo album Il giardiniere. Come spesso avviene, sul palco dell’Ariston l’artista romano non ottenne la vittoria, conquistando però il premio della critica e il pubblico, aprendo così le porte alla partecipazione nella categoria Big l’anno successivo e iniziando a conquistare l’affetto dei fan della prima ora.

Costruire, “Novo mesto”, 2005

Giorno dopo giorno Niccolò Fabi è riuscito a costruire la sua carriera, fatta di brani emozionanti e significativi che hanno contribuito, nel tempo, a renderlo uno degli artisti più amati e apprezzati nel mondo del cantautorato nostrano. La scelta è ricaduta proprio su questo brano, per quanto complessa sia stata la decisione, perché in qualche modo rappresenta l’inizio di quello che poi è accaduto negli album successivi. Passate le eccitazioni da prima volta, Fabi è riuscito a iniziare a illuminare le piccole cose, a renderle protagoniste della propria vita, cercando di insegnare a chi lo ascolta con il cuore di fare altrettanto, senza perdersi e affannarsi, imparando a rinunciare alla perfezione.

Vince chi molla, “Una somma di piccole cose”, 2015

Cambiamo nuovamente decade, spostandoci in quella che ha segnato inevitabilmente e per sempre la scrittura e la percezione di Niccolò Fabi. Nel 2010 perde Olivia, la sua bimba di 22 mesi, per una malattia improvvisa e fulminante. Le conseguenze, a dispetto dei pronostici, sono state la capacità di concentrarsi, ancora una volta e ancora più in profondità, su quello che fa bene, lasciando i pesi cercando la salvezza. Ecco quindi uno dei manifesti del lasciar andare, del non accanirsi sul dolore ma di far circolare l’aria nel polmoni sentendola passare dalle narici, seguendo il percorso inevitabile e fondamentale per riuscire a stare al mondo lasciando fluire. Le pulsazioni tornano battiti, i fili d’erba si muovono al vento per tutta la durata del video, e un po’ di pace sembra riuscire ad arrivare anche alle anime più tormentate, accarezzando i più atroci dolori.

Pagina Instagram Niccolò Fabi

One thought on “Niccolò Fabi: La degustazione verticale”
  1. Niccolo Fabi Artista di una “bellezza abbagliante”…un vero poeta e persona squisita.
    Lo testimoniano i 10 minuti di applausi all’Arena di Verona appena ha messo piede sul palco……
    Lo seguo da sempre…Lui e’ il mio Artista.

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