Gli Ocropoiz, gruppo alternative rock dalla provincia di Benevento, hanno presentato ufficialmente il loro primo lavoro discografico Foto Post-Mortem. Otto tracce nelle quali le tematiche predominanti sono rabbia e disillusione. Un album introspettivo, grigio nella struttura e nei contenuti, che fotografa un istante preciso e considerato “morto” – come si evince anche dal titolo, che fa riferimento alla pratica fotografica di età vittoriana con la quale venivano rappresentati corpi di persone decedute in posizioni di vita quotidiana, a richiamarne il movimento.
Gianfranco e Giuseppe Aceto, Luca Ruggieri e Bruno Civitillo, dai 17 ai 19 anni, sono accomunati dalla passione per la musica. Nell’estate 2016 decidono di mettersi in gioco e portare in giro le loro canzoni. Da qui la nascita degli Ocropoiz.
Ocropoiz traccia per traccia
Si parte da una violenta Youth, cantata in italiano e portata all’invettiva (alternative) rock, aggressiva e ricca di risentimenti elettrici. A dispetto del titolo, è più vivace Mi sono svegliato ch’ero già morto, pur rinvigorita dalla forza del drumming e delle chitarre.
E’ inutile ragiona con i ritmi, soprattutto all’inizio, e accoglie influenze più moderate nel percorso rock del pezzo. Mi affezionerò decide di partire su ritmi controllati per poi far scattare la tempesta più avanti.
Fragili Eroi, sorretta da una batteria molto rimbombante, pesca un po’ anche dal mainstream. Ecco poi l’aggressiva title track, Foto Post Mortem, molto reboante e robusta.
Più dialettica e riflessiva Non Ti Accorgi, Diavolo!, che pur con un suono potente affronta ispirazioni più intime. Si chiude con L’ultimo atto, di nuovo su una batteria un po’ monocorde e su notevoli profusioni di energia.
Buon materiale, quello su cui lavorano gli Ocropoiz, evidentemente “figli” di ascolti alternative italiani e stranieri.