In uscita per MiaCameretta Records Sopra la panca la capra campa… sotto la panca la capra crepa, il terzo lavoro dei frusinati Pentothal e giunge alle stampe a dieci anni dall’ultimo Nell’anno del Signore (Welcome Home, 2010). L’album è composto da sette brani scritti dal cantante e chitarrista Alessandro “Toso” Toto e arrangiati dai Pentothal.
Band nata nel 2004 e composta da Toso (Alessandro Toto), Jean Paul (Gianluca Materiale) e Ciavarro (Massimo Di Palma). Con all’attivo un EP (“Toys” del 2007) e due album (“Buongiorno/Goodnight” del 2009 e “Nell’anno del Signore” del 2010), i Pentothal hanno suonato un po’ in tutta Italia aprendo anche i concerti di vari gruppi tra i quali Bugo, P.G.R., Almamegretta, 24 Grana, A Toys Orchestra, Gino Fastidio e diventando uno dei gruppi di punta della Cantina Mediterraneo, locale underground storico della provincia di Frosinone.
Dopo lo scioglimento nel 2010 Jean Paul e Toso danno vita ad altri progetti (Il Vicolo del Buonconsiglio, Nohaybanda e Radiocroma), continuando a pubblicare album e a suonare in giro. Nel 2016 i Pentothal si riuniscono per celebrare il Patron della Cantina Mediterraneo, da poco scomparso, per un concerto tributo.
Le good vibrations di questa serata spingono i Pentothal a tornare definitivamente insieme e a scrivere nuovi pezzi, che andranno a formare l’album nuovo.
Pentothal traccia per traccia
Si parte dalla title track Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa, che a fronte di un testo che è quasi tutto contenuto nel titolo, propone qualche accelerazione rock.
Si rimane sull’animalesco con una molto muscolare In Arte Giumenta, che però prevede momenti di pausa e ripensamento.
Torna a toni giocosi Grilli per la testa, con un testo un tantino surreale. Ritmi un po’ più tranquilli e fioriture elettroniche per Sulla Testa, a parte un improvviso innalzamento vocale.
Si vira sul pianoforte per Domenica di Ferragosto, che si atteggia quasi a modalità da cabaret.
Nuovi svolazzi sintetici animano Puttana Eva, che si dipana a buone velocità. C’è un po’ di reggae per accendere Il Falò, congedo leggermente malinconico del disco.
Il ritorno dei Pentothal dà vita a un disco divertente anche se non sempre centratissimo. La voglia di suonare c’è e sicuramente c’è anche il tempo per affinare meglio il focus, sia sonoro sia riguardo ai testi.