L’edizione 2018 del Premio Bindi a Santa Margherita Ligure, la quattordicesima, ha il suo vincitore. Si tratta di Lisbona, Luca Fratto all’anagrafe, cresciuto in provincia di Torino in una famiglia in cui la musica era come il pane quotidiano.
La serata è iniziata leggermente in ritardo rispetto alla tabella di marcia, dopo le esibizioni pomeridiane degli otto concorrenti in gara sul palco sul lungomare di alcuni brani in versione acustica. L’intento del Premio dedicato al cantautore ligure è da sempre quello di celebrare l’artista nel suo complesso, e non la singola canzone: per questo motivo a ogni concorrente viene chiesto di interpretare più pezzi, del loro repertorio e di altri artisti, in modo da consentire una valutazione dell’intero percorso musicale.
Al tavolo della giuria importanti firme del giornalismo musicale: Ernesto Assante (Repubblica); Roberta Balzotti (Rai); Armando Corsi (musicista); Massimo Cotto (Virgin Radio); Gaetano d’Aponte (Premio Bianca d’Aponte); Enrico de Angelis (storico della canzone); Daniela Esposito (ufficio stampa); Guido Festinese (Manifesto); Riccardo Loda (Warner Chappell); Elisabetta Malantrucco (Rai); Christian Marras (produttore); Lucia Marchiò (Repubblica Genova); Mirco Menna (musicista); Francesco Paracchini (L’isola che non c’era); Andrea Podestà (saggista e segretario di giuria); Massimo Poggini (spettakolo.it); Ezio Poli (L’isola ritrovata); Massimo Schiavon (Queste piazze davanti al mare).

“L’artista vero porta con sé una piccola grande dannazione”: con queste parole Massimo Cotto, il conduttore della serata, da il via alla serata, spendendo qualche parola in memoria di Umberto Bindi, che nel corso della sua carriera ha lottato lungamente alla ricerca di un po’ di serenità, senza mai trovarla sul serio. “Un artista muore solo quando smette di essere ricordato”, e un premio in suo onore è il modo migliore per celebrarne la grandezza anno dopo anno.
Inizia la competizione, e il primo concorrente a salire sul palco è il salernitano Massimiliano D’Alessandro, che porta sul palco un toccante brano su uno dei mali più subdoli, intitolato semplicemente Alzheimer, e che sceglie di interpretare Amara terra mia di Modugno come cover, interpretandola con grande passione.

Segue Federico D’Annunzio, con un brano dedicato alla sua città e ai sentimenti contrastanti di chi va cercando il proprio posto nel mondo, Questa è la mia città, e porta sul palco Ayrton di Lucio Dalla.
Si cambia registro con Jack Jaselli, salito sul palco con il suo cappello e la chitarra con il cuore in bella vista, che propone alla giuria due interpretazioni toccanti: Ho visto Nina volare di De André in una versione sensibile e profonda, e il suo brano intitolato In fondo la notte.
La prima donna a salire sul palco è la coloratissima Elasi, innamorata della musica da quando i genitori l’hanno portata a un concerto dei Rolling Stones da piccolina, che al Bindi 2018 porta un brano di Mario Venuti, Fortuna, e interpreta la sua Vivo di vividi dubbi.
A metà scaletta, ecco Lisbona, che presenta la sua La serie da solo, che colpisce per la freschezza del testo e l’interpretazione, che ben rappresenta la corrente del nuovo cantautorato. La cover scelta è Costruire di Niccolò Fabi, in linea con l’idea che l’artista ha portato in scena con la sua precedente esibizione.
Di rosso vestita, Roberta De Gaetano è la seconda e ultima voce femminile a esibirsi: interpretazione potente e grande presenza scenica, interpreta con passione Scusa di Umberto Bindi e la sua Va tutto benissimo, un inno alla voglia di non arrendersi mai.
Braschi è il penultimo cantante in gara: anche per lui interpretazione intensa, con Qualcosa che duri davvero e Anche per te di Lucio Battisti, in una versione chitarra e voce che è riuscita a far emozionare il pubblico.

A chiudere le esibizioni è Paolantonio, che interpreta Le mani e l’anima dal suo repertorio e sceglie anche lui un brano di Umberto Bindi, Amare te, come cover.
La giuria si ritira per emettere il verdetto, e lascia spazio ad Armando Corsi, che ha presentato Luigi, un album dedicato a Luigi Tenco e realizzato con Roberta Alloisio. Sul palco interpreta alcuni brani entusiasmando il pubblico.
Il momento dei verdetti è arrivato: il premio come miglior arrangiamento e miglior canzone va a Elasi, che ha ritirato le targhe con un sorriso radioso; Jack Jaselli è premiato come miglior autore e Braschi ha ottenuto il riconoscimento come finalista.
A trionfare, premiato dal Sindaco di Santa Margherita Ligure e dal direttore artistico del Premio Bindi Zibba, è Lisbona, che pare aver messo d’accordo la giuria per essere riuscito a coniugare nel suo lavoro l’esperienza della tradizione con una ventata di novità. Come da tradizione, il vincitore si è nuovamente esibito sul palco con la sua Finire la serie, prima di godersi il successo con foto e abbracci.
Testo e foto di Chiara Orsetti