Esce oggi 15 aprile Xenoverso il nuovo album di Rancore, disponibile in digitale, cd e doppio lp. Il nuovo disco arriva dopo la duplice esperienza al Festival di Sanremo, dapprima nel 2019 al fianco di Daniele Silvestri come co-autore del pluripremiato brano Argento vivo, e successivamente nel 2020 con la sua Eden che gli è valsa la vittoria del premio Sergio Bardotti per il miglior testo.

Anticipato dalla trilogia di brani Lontano 2036, X Agosto 2048 e Arakno 2100, Xenoverso è il nuovo manifesto del rapper che concepisce un viaggio tra rime e versi, tra realtà e fantasia, sfidando i concetti di tempo e spazio.

A seguito dell’annuncio della release dell’album, è stato aperto anche il sito xenoverso.com per un’esperienza immersiva nel disco e nelle sue diverse sfumature.

Sono nato in un’epoca incastrata nel presente, dove la verità è imprigionata in ciò che è tangibile e dimostrabile. Esistono tante cose che non conosciamo, tante storie che si muovono fuori dal nostro presente, tante vite che viaggiano fuori dalla nostra realtà quotidiana e tanti mondi nascosti dietro gli angoli dell’Universo. 

Ho cercato una parola che riuscisse a sintetizzare questa sensazione, una parola che desse una casa a tutto questo. L’ho trovata in Xenoverso e ho dovuto navigare tanto per arrivarci. Come in un diario di bordo ho deciso di scrivere, di cantare, di fotografare, di disegnare questa lunga avventura.

Xenoverso è un mondo che parte da un disco ma che forse può andare oltre. Tra piante, animali, sistemi, leggi fisiche, storie e avventure, sono qui per raccontarvi tutto. Sperando che, anche in questo caso, sia la fantasia il vero motore per descrivere la realtà.

Nell’album diciassette tracce, in cui, oltre ai brani Eden prodotto da Dardust ed Equatore feat. Margherita Vicario, figurano anche episodi prodotti, tra gli altri, da Dade, d.whale, Michelangelo, Meiden e Jano (già al fianco di Rancore nel precedente Musica per Bambini), oltre alla presenza di Nayt con un featuring nel brano Guardie&Ladri.

Rancore traccia per traccia

C’è un’Ombra all’inizio dell’album, a introdurre subito nel mondo ricco di contrasti di Rancore, che non aspetta molto per accendere molte luci sull’ormai noto stile del rapper. Ci sono gli archi, c’è un certo senso di teatralità, ci sono le barre fitte in questa danza delle ombre che dura meno di tre minuti ma già lascia il segno.

Si parla di buio e di luce anche ne La Freccia, battagliera e un po’ orientale come atteggiamento generale. I ritmi sono profondi e risonanti, mentre temi ambientalisti e apocalittici crescono un po’ per volta. La conclusione non è molto speranzosa, “Non muore il mostro”.

Tra la filosofia e l’omicidio degli zombie, ecco Federico, che sembra uscita più da Dylan Dog che da The Walking Dead, con toni chiaramente grotteschi. Ecco poi gli archi inquietanti di Guardie&Ladri, insieme a Nayt, a raccontare uno spaccio molto particolare, quello di canzoni, a volte pericolose come sostanze vietate.

Si passa poi al recitato Skit Cronosurfisti, che tiene insieme la narrazione. Si parla di guerra e di fronti con Lontano, che ha un movimento muscolare molto continuo e quasi epico a sorreggere sensazioni a volte violente.

Viaggi spaziali e lacrime, ecco poi X agosto, altro capitolo del racconto. Mentre le stelle cadono, si parla di figli e genitori, con riferimenti strettissimi a Pascoli, alla sua vicenda personale e alla sua poetica.

Vecchi modem aprono Arakno, in una trama sempre più fitta e a volte difficile da decifrare, ma con un beat molto forte e trascinante. Si procede con un altro Skit Guerra dei Versi, che parla di navi in manutenzione e di altri viaggi nel tempo e tra le dimensioni.

Ed ecco quindi Le rime (gara tra 507 parole), canzone “a due dimensioni” come raccontato dallo skit precedente, in cui il testo parla sostanzialmente di se stesso, in un inseguimento vertiginose e senza fine.

Fantasia parla del passato, e di un passato tragico che assomiglia molto a quello di Anna Frank, anche se qui si parla di creature fantastiche. Particolarmente rumorosa e vibrante ecco poi Ignoranze funebri, che sa di singolo trascinante e che parte dalle risate per ampliare il discorso su svariati aspetti della contemporaneità.

C’è spazio per la sanremese (2020) Eden: tutto sommato curiosa la scelta di includere il brano presentato a un Festival che sembra appartenente a qualche era geologica fa, anche se il brano, con il pianoforte, gli archi e la crescita dinamica sicuramente è uno dei risultati migliori della poetica del rapper.

Si viaggia verso la fine del disco navigando, con un po’ di tristezza, tra incontri mancati all’Equatore: dopo una prima parte fitta di geografia, la voce e l’interpretazione di Margherita Vicario regala qualche raggio di sole e anche una ritmica piuttosto estiva.

Ecco la title track: Xenoverso è una traccia impegnativa, ansiogena e pensosa, che arriva dopo brani che viravano in direzione diversa. Parla sorprendentemente di pace, con se stessi, Questa cosa che ho scritto mi piace: un atteggiamento parzialmente conciliato che non capita spesso di ascoltare da Rancore.

Si chiude con crisi di identità: il rapper parla e racconta la propria musica con Io non sono io, in un parlato iniziale che fa da preludio a un pezzo piuttosto oscuro ma ancora una volta in crescita vertiginosa.

C’è un bambino sulla copertina del disco, ma Rancore ha smesso di fare Musica per bambini. Per quanto la giocosità sia presente qui e là, si avverte un tentativo di crescere dal punto di vista della scrittura, pubblicando un concept album di cui non è difficile visualizzare la drammatizzazione live, anche se qui e là il filo si interrompe, si spezza, si riannoda, a testimoniare molti cambi d’idea e di posizione nel corso della gestazione dell’album.

Se già i testi di Rancore fin qui non sono sempre stati di immediata lettura, qui il discorso si fa ancora più complesso, in un racconto che è un po’ fumetto, un po’ fantascienza, un po’ dramma. Ma è soprattutto musica, e infatti il tappeto sonoro su cui le rime di Rancore si rincorrono, si sfidano, fanno capriole e ritornano in piedi è spesso e ben tessuto.

Genere musicale: hip hop

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