I Re del Kent sono un gruppo alternative rock italiano. Si formano a Milano il 24 febbraio 2019. La loro musica si ispira a gruppi italiani quali Ministri, The Zen Circus, Verdena, Tre Allegri Ragazzi Morti e Fast Animals and Slow Kids. Abbiamo rivolto loro qualche domanda.
Ci raccontate meglio chi sono e come nascono i Re del Kent?
I Re del Kent sono quattro persone, sicuramente molto lontane dalla famiglia reale, che vuoi per fortuna o vuoi per caso sono finite a suonare nella stessa umida saletta, un po’ per raccontare ciò che gli succede intorno, un po’ per divertimento (ovviamente)!
Nascono nella provincia milanese dall’incontro di Dario e Omar, grazie a un annuncio di quest’ultimo in cui citava gruppi emergenti, proprio alle primissime armi eh, come “Verdena” e “Arctic Monkeys”.
Poco dopo si aggiunge Max, esattamente il 24 febbraio, che tira nel progetto anche l’amico Dani, completando così la formazione. Nel profondo è difficile dire chi siamo veramente, ma probabilmente questa teoria è applicabile a chiunque, quindi se qualcuno vuole proprio capirci qualcosa buona fortuna. In fondo nemmeno noi ce l’abbiamo fatta!
Avete pubblicato un ep di tre canzoni. Si tratta di tre brani composti apposta per questa uscita o li avete scelti da un gruppo di brani più corposo?
Allora… Diciamo che quando abbiamo registrato questo ep, nato con l’idea di festeggiare il primo anno di Re del Kent, avevamo una decina di brani già pronti.
La scelta è ricaduta su questi perché volevamo, in qualche modo, trovare un collegamento tra i brani. Abbiamo così pensato alla guerra come filo conduttore, argomento sempre attuale purtroppo, che sia una guerra civile, una più personale o dovuta ad un amore non corrisposto.
Sappiamo che potrebbe sembrare un modo macabro per festeggiare, ma guardandoci un po’ intorno ci sembrava giusto farlo come ci andava. Fine. Viva l’amore.
Come nasce “Guerra fredda”?
Guerra fredda è stata scritta da Omar, il nostro bassista. È un testo personale, tratto principalmente dalla “vita reale”, da esperienze passate e presenti, ma che comunque va a toccare un po’ la vita di ognuno di noi.
Guerra fredda rappresenta una lotta con noi stessi, con le nostre aspettative, sogni, emozioni. Una guerra nella quale non si arriva mai allo scontro vero e proprio, ma si rimane sempre lì, in bilico tra una minaccia e l’altra.
Avete già provato questa formazione dal vivo? Com’è un vostro concerto?
Sì, abbiamo già provato la formazione dal vivo. Abbiamo all’attivo diversi live, ma tutti rigorosamente compresi nel triangolo Milano-Bergamo-Lodi. Com’è un nostro live è difficile da dire, sarebbe più giusto chiedere a chi è venuto a vederci.
Sicuramente non brilliamo per pulizia del suono e privilegiamo le distorsioni, che ci piacciono “un sacco un sacco” (come direbbe Max) e nonostante i testi, mediamente impegnati, verrà sempre difficile prendere il tutto troppo seriamente, anche perché divertirsi è l’ingrediente principale per fare bene, nonostante sia anche il più scontato!
Live dopo live e birra dopo birra abbiamo sicuramente visto crescere anche il feeling, non sappiamo se grazie all’esperienza da palco o a quella da alcool, ma questa è un’altra storia.
“24 Febbraio” è un assaggio di quello che sapete fare: che cosa avete in programma?
24 febbraio è appunto un’anticipazione di ciò che sarà il disco, dato che a giugno torneremo in studio a registrare un po’ di brani. Già era difficile fare previsioni prima, adesso, considerando il periodo, è pure peggio. Sicuramente continueremo per la nostra strada, anche perché quando si fa qualcosa in cui si crede e che fa star bene non ha senso smettere.
Quest’estate qualcuno andrà al mare, qualcuno in montagna, qualcuno lavorerà e qualcuno si sposerà ma sicuramente una volta finita torneremo belli carichi e soprattutto con nuovo materiale! Per sapere dove ci porterà magari ci aggiorniamo al prossimo giro.
Re del Kent traccia per traccia
L’ep si apre con le note energiche di Stelle cadenti, brano di rock piuttosto diretto e incendiario con evidenti legami con le band italiane degli anni Novanta.
La nostra canzone non è meno energica, ma è tendenzialmente di umore migliore, benché un filo di nostalgia si percepisca in modo trasparente.
Si arriva presto alla fine: ecco Guerra fredda, decisamente il pezzo più inquieto dell’ep, con un giro di basso insitente e molta elettricità.
Primo passo consistente per i Re del Kent, che mettono insieme tre canzoni in quello che costituisce sostanzialmente un appetizer di quello che potrebbe essere e probabilmente sarà.