Uscirà il 16 ottobre Aldilà, il sesto lavoro degli Airway, dopo tre album e due ep: il rock alternative della band si arricchisce di strumenti mai utilizzati prima dalla band (tabla, armonium e flauto bansuri), ma senza perdere né in potenza né in energia.

La produzione si è divisa tra Sandro Franchin (noto per aver lavorato con artisti come Japan, Simply Red, Vinnie Colaiuta e molti altri), Paolo Bertoncello del Putrefashion Studio di Lendinara (RO) e Maurizio Baggio dello Hate Studio di Rosà (VI) a cui la band si affida da sempre per i suoi lavori.

Aldilà annovera poi collaborazioni artistiche con Nicola Manzan (Bologna Violenta, Il Teatro degli Orrori, Baustelle) agli archi su “Cactus” e sulla title track “Aldilà” e Ricky Bizzarro (cantautore, poeta veneto e leader della storica rock band Radiofiera) autore di “Brillo più di te”.

Airway traccia per traccia

Si parte con Tutto bene, di cui è già uscito anche il video, per iniziare a introdurre la tematica post mortem con l’aiuto di trame fitte di chitarra e di influenze post-grunge. Influenze che si fanno anche più evidenti in un tempo medio come quello di Strani giorni, propensa ad accelerazioni successive e a sonorità potenti, senza però cancellare dall’orizzonte la voce e il suo cantato.

Addormentati punta in modo evidente sul drumming e sulle scalate della chitarra, nonché su un’intensità di fondo che si adegua bene al flusso della canzone. I quasi tre minuti di Cactus servono come pausa di meditazione ma anche come momento per sperimentare sonorità molto più eteree.

Cambio totale di atteggiamento quello de L’occhio di chi finge, volutamente acida e con idee quasi nu metal, prima che la sezione ritmica prendano possesso effettivo della scena. Più tranquilla ma anche inquieta Cineteca, con un finale piuttosto esplosivo.

Si torna a tematiche ultraterrene con Lettera, molto elettrica e molto malinconica, con gli accordi della chitarra che si allungano fino a una nuova coda tempestosa. Introduzione acustica quella di Brillo più di te, che ha in serbo accelerazioni successive, con la batteria di nuovo notevole protagonista.

Nuovo intermezzo morbido quello di Aldilà, la title track, che lascia spazio a Non capisci bene, con una struttura che lascia spazio a rallentamenti e riprese. La chiusura è affidata a Maya, evocativa nell’introduzione, poi ritmata ma in modo contenuto e non travolgente, benché i suoni facciano progressivamente più robusti. E’ la voce che decide di esplodere, in prossimità della fine del brano e dell’album.

Gli Airway si sono fermati da tour e concerti per scrivere questo album, che pur tra sgasate ed energia risulta sicuramente meditato e studiato con cura. Il risultato è un disco maturo, con una certa varietà d’intenti e di aspirazioni, ricco di buone prospettive e di buone idee.

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