Difficile seguire i passi di Alessandro Orlando Graziano nel mondo del pop italiano. Vincitore nel 2003 della prima edizione del Premio Fabrizio De André, ha al suo attivo episodi come la pubblicazione di un disco soltanto online in polemica con la discografia ufficiale quando nessuno o quasi lo aveva ancora fatto; un disco con la diva degli anni Cinquanta Carla Boni; una presenza a Sanremo con Antonella Ruggiero; un tributo a Ivan Cattaneo e molto altro.

Si arriva così a Onironautica, il nuovo disco di Graziano, che comprende anche, per Giardino d’inverno, la collaborazione di Tripoli, storico coautore delle canzoni di Giuni Russo. Oltre ad Alessandro Orlando Graziano, autore di tutti i brani, i musicisti intervenuti sono il produttore Roberto Cola, l’oboista Alessandra Macaluso, i batteristi Gianluca Giannasso e Giulia Lazzarino, il produttore Davide Alivernini, il tastierista Alessandro Russo, il chitarrista Daniele De Seta.

Alessandro Orlando Graziano traccia per traccia

Si naviga in atmosfere sognanti già a partire da Onironautica, la title track, collocata già all’inizio del disco, con funzione di aprire le porte su un pop gentile ed elegante. Sonorità orientali introducono invece a una più tranquilla In armonia con il mondo.

L’atmosfera leggera e l’aria sottile si riversano anche all’interno di Sono un fenomeno paranormale, scelta come primo singolo e video dell’album, citazione da Alberto Sordi e tutto. Un po’ più complicate (e un po’ più in orbita Patty Pravo) le atmosfere di Guardami, che in un ambiente vintage immerge sensazioni non lontane dalla new wave.

Oh Dominique si destreggia tra idee ironiche, elettronica e qualche spruzzata di pop anni Ottanta. A proposito di anni Ottanta: la già citata Giardino d’inverno sembra uscire esattamente dall’elettropop del periodo, anche nei dettagli più minuti. Poesia e matematica torna su ritmi un po’ più alti, qualche eco di Battiato, qualche eccesso retorico.

Con Cartoline dal secolo scorso ci si immerge in atmosfere nostalgiche in modo dichiarato, cercando di riaprire un baule molto polveroso sia a livello di testi sia per suoni che rincorrono suggestioni del tempo che fu.

Fatta salva una certa tendenza all’affettazione, Alessandro Orlando Graziano si dimostra perfettamente in grado di proporre un prodotto pop molto valido, che nonostante tutte le sue nostalgie riesce a risultare comunque fresco e attuale.

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