In collaborazione con Icore Produzioni, Cave Canem DIY, Dingleberry Records, Frammenti di un Cuore Esploso, Shove Records, Black Fire, Here and Now Records e Zegema Beach Records (quanta gente per un disco solo) i Lamantide pubblicano il proprio nuovo ep, Carnis Tempora: Abyssus.
La formazione cremonese è attiva dal 2009 ma ha subito diversi cambiamenti al proprio interno, arrivando a un roster stabile soltanto di recente. L’ep contiene sei brani dall’approccio hardcore/metal, e testi influenzati dalla psicanalisi junghiana.
Lamantide traccia per traccia
Si parte subito in modo piuttosto chiaro: Caro Salutis Est Cardo (che non significa che il cardo è caro alla salute, bensì “la carne è il cardine della salvezza”, citazione da Tertulliano) sviluppa le proprie trame oscure immergendosi molto profondamente in acque hardcore.
Se ci si aspetta tregua, si è fuori strada; Io, Caronte procede a ritmi ancora più serrati e ci introduce a un inferno dantesco di proporzioni molto consistenti, con le chitarre che si occupano di fiammeggiare adeguatamente l’antro.
Dopo la rapida Di Bui e Terre si arriva a Stagioni di Carne, che per una volta accenna ad abbassare leggermente ritmi e difese, almeno all’inizio. Poi il blitzkrieg riprende, intenso come sempre, ma alternandosi a pause riflessive.
Si entra poi nell’Interlude, un passaggio subacqueo popolato di fantasmi, che lascia infine spazio a Immortalis Lapis, una pietra immortale che suona tenebrosa e adirata con il mondo.
Energia brutale ma anche capacità di cambiare ritmo al momento giusto: i Lamantide con questo ep dimostrano di aver raggiunto un buon grado di maturità e di poter proseguire nel proprio percorso con sicurezza.