Si chiama Salsedine il primo disco “lungo” degli Ono, in uscita il prossimo 15 dicembre. Dopo aver suonato assieme per diversi anni in altre formazioni, gli Ono nascono a fine 2013. Il progetto è composto da quattro elementi (Cesare Barbieri – voce, elettronica; Edoardo Gobbi – chitarra, synth, cori; Mattia Santoni – basso; Lorenzo Gobbi – batteria, percussioni) e crea musica elettronica con influenze post rock e testi in italiano.
“Salsedine” è composto da 11 tracce, di cui 6 inedite e 5 già presenti (ma riscritte e registrate nuovamente per questa uscita) in un ep pubblicato nella primavera 2014, intitolato “Santoni”.
Ono traccia per traccia
Si inizia con la progressione curiosa de La musica elettronica, che ha un’introduzione, ovviamente elettronica, e va accelerando fino a lasciare spazio a ritmi funk, a una chitarra leggermente malinconica, circondata da sonorità sintetiche di varia provenienza.
Krauti a merenda è una sorta di rap senza pathos, adagiato su morbide nuvole elettroniche. Il pathos perso per strada, peraltro, si recupera con gli interessi nella molto intensa Perec, scelta come singolo forse per conservare l’impressione di energia fornita dal brano, che ha una scrittura del testo che fa venire alla mente un antico Lucio Dalla.
L’infanzia e l’adolescenza di mio fratello si distingue per gli opposti: ora è molto potente, ora è in frenata. Proseguono gli esperimenti lessicali nel testo, caratteristica comune di tutti i brani cantati del disco. Dopo il rapido Intermezzo, ci si infila in un tunnel rock con Orbite, che mette in campo numerose possibili variabili di sapore psichedelico.
Si decolla per ulteriori lidi cosmici, guidati dalla chitarra, con Plutone, che mette tutti gli elementi in concorso per comporre una specie di mini-suite dall’umore piuttosto desolante. Gabbiani all’inizio, poi grandi lavori di basso per Odisseo, protagonista di viaggi ora sintetici ora analogici, con qualche influsso indie e voce che gratta e sforza.
A seguire Il giovane Niccolò e il ritorno dell’Uguale, torrente di parole sempre più fitto, accompagnato da atmosfere che propendono ora verso il rock, ora verso l’elettropop. La moderata inquietudine di Lungomare cresce con il crescere del drumming, mentre si chiude con Bibiena, 19, l’indirizzo bolognese dove il disco è nato, con cantato femminile in inglese e un atteggiamento complessivo che fa pensare al drum’n’bass.
Rock ed elettronica si incontrano, anzi, spesso sbattono di faccia uno contro l’altro, all’interno del disco degli Ono, bravi a far dialogare le varie istanze senza perdere di vista i contenuti, anche dei testi. Un linguaggio che ha caratteristiche di novità e un disco molto interessante sono i risultati dell’operazione.