Nato come duo folk, zona Lago Maggiore, e con già riscontri più che positivi dopo l’ep d’esordio, riecco Little Creatures, cresciuto fino a diventare sostanzialmente un quartetto, e in grado di pubblicare Some new specieS, nuovo disco da otto canzoni. L’ambito creativo rimane quello dell’alternative pop, dai toni e dai modi per lo più molto gentili.

Little Creatures traccia per traccia

Tratti giocosi ma non privi di intensità nella traccia d’apertura, Macchu Picchu, che mette in evidenza subito i risvolti pop del disco. Si conferma il disco, sui toni anche più delicati e le sfumature appena accennate di C’est la vie. Gentili giri di ukelele fanno da sottofondo alle armonie vocali, con molta attenzione a non alzare troppo il volume.

Si passa a discorsi un po’ più ramificati e anche leggermente più in ombra con Esperanto, che lascia spazio poi a Form, anche più lenta e concentrata, come se una nuvola fosse passata sul paesaggio peraltro piuttosto sereno delineato dall’album.

Tutt’altra atmosfera quella di Home, che si scopre baldanzosa e arrembante, riportando qualche colore più forte nella tavolozza del disco. Una certa inquietudine fa da binario per PJ River, titolo che può far pensare a PJ Harvey, anche per certi piccoli strappi che si materializzano sul tessuto di una canzone non tranquilla.

Al contrario, si torna ai modi gentili con Summer, costruita su un giro di chitarra ripetuto, e anche su evoluzioni vocali in tono con il miglior pop alternativo femminile internazionale. Più sperimentale e liquido il discorso affrontato con la finale Inno, che evidentemente non si può tradurre con “anthem”, visto che ha caratteristiche totalmente diverse e un percorso in crescita piuttosto significativo.

L’autodefinito “alternative folk happy pop” delle Little Creatures non è sempre così “happy”, all’interno di “Some new specieS”. Tuttavia la freschezza del disco è innegabile, così come le possibilità della band che ottiene un risultato d’impatto senza necessità di alzare la voce oltre il consentito.

Se ti piacciono le Little Creatures assaggia anche: Pluvian, “Notes from reptile’s mouth”

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